Le sette meraviglie del Mondo.

Wow, se lo si legge con il tono gonfio di mistero che si assume quando si raccontano le favole ai bambini, ecco che si strabuzzano gli occhi immaginando qualcosa di straordinario, qualcosa di così incredibilmente bello che per la sua scoperta ci si potrebbe scrivere una scena cinematografica che si svolgerebbe più o meno così:  il protagonista, tutto sudato e col fiatone, scansa con entrambe le mani una fitta vegetazione intricata e, facendosi largo a fatica, scorge dietro ad un muro di rami e di foglie qualcosa che gli fece rompere il fiato. Wooooow! Attonito e sbigottito, casca a terra sulle ginocchia facendo un rumore sordo sul terreno asciutto, allunga le braccia al cielo e, con tutta l’aria che ha in petto grida: ” Che cazzo di figata!”

Ecco magari la battuta gliela cambiamo, ma il ‘concetto stupore’ credo si sia recepito.

In realtà non ho mai visto nessuno buttarsi a terra estasiato davanti al Colosseo, ma la sua grandiosità in effetti è inconfutabile.

Quando si parla di meraviglie è possibile confondersi, è già perché ce ne sono ben 14.

É questo il momento per fare il doveroso distinguo: ce ne sono 7 del mondo moderno e 7 del mondo antico. Di quest’ultimo gruppo purtroppo l’unica che possiamo ancora ammirare è la Piramide di Cheope (che regge botta!) mentre le altre sono andate perdute ormai secoli fa.

Si ha notizia di questi 7 grandiose opere grazie ad antichi scritti greci e romani che testimoniano la loro presenza e ne descrivono i momenti di costruzione e progettazione. Pare che potevano essere viste tutte contemporaneamente in un periodo compreso tra il 300 a.C. e il 226 a. C. circa. Immagino che sia stato allora che si decise per la loro ‘incoronazione’ a bellezze mondiali.

Alcune foto nel web ci mostrano verosimili ricostruzioni di queste opere gigantesche. Altro che ginocchia a terra e braccia al cielo, gli uomini dell’ a. C. avevano creato strutture imponenti e indiscutibilmente incredibili dal punto di vista estetico. I giardini pensili di Babilonia ad esempio, erano affacciati sul fiume, composti da altissime colonne, scalinate bianche, palme, arbusti e fiori di mille colori, terrazze, statue e fontane. Praticamente un piccolo paradiso in verticale.

Le altre cinque meraviglie erano: la Statua di Zeus a Olimpia, alta dodici metri realizzata nel 432 a.C., lui a torso nudo, capelli fluenti, seduto su un trono. Avorio, ebano, oro e pietre preziose, sulla mano destra una Nike (non la scarpa, ma la personificazione della Vittoria) e sulla sinistra uno scettro.

Il Tempio di Artemide ad Efeso, nell’attuale Turchia. Di una bellezza ed imponenza imbarazzante.

Il Colosso di Rodi: un omaccione in bronzo alto 33 metri in piedi con le gambe divaricate sulle banchine del porto all’ingresso dell’isola. (Chissà se i passeggeri delle navi passandoci sotto alzassero gli occhi al cielo)

Il Mausoleo di Alicarnasso, una tomba monumentale alta 45 metri. Un terremoto nel 1400 d.C. l’ha completamente distrutto, restano le rovine nella città di Bodrum (Turchia) ed alcuni elementi strutturali e decorativi sono in mostra al British Museum a Londra.

Il Faro di Alessandria, costruito davanti all’Isola di Pharos, si pensa raggiungesse in altezza i 118 metri. Distrutto anch’esso dai terremoti, venne costruito intorno al 300 a.C. e rimase in funzione fino al 1300 d.C.

Considerando i materiali impiegati, la forza lavoro, i macchinari e l’enormità delle dimensioni di ognuna di queste opere, direi che gli antichi ci tenessero molto a rendere bella e potente la propria città.

Ed eccoci arrivati a noi.

Un bel giorno il signor Bernard Werber decise che, visto che le altre non erano più visibili, fosse il caso di decretare sette nuove meraviglie del Mondo. Mise così in piedi un’organizzazione a scopo di lucro (mica scemo!) per decidere quali potessero essere. La società si chiama New Open World Corporation e durante la 27° edizione delle olimpiadi svoltesi a Sydney nel 2000, lanciò la votazione sul neonato internet. Il Mondo intero ha avuto ben sette anni per decidere su una rosa di 150 candidati. Quali fossero le opere in lizza è difficile scoprirlo, forse chi ha votato può ricordarne almeno qualcuna, sembra comunque che siano stati milioni i votanti da tutto il Globo e che il cerchio si sia ristretto prima a 77, e poi nel 2006 ad una rosa di 21 finalisti. Tra questi alcuni luoghi iconici che, a quanto pare, erano meno degni del titolo come ad esempio: l’Acropoli, l’Alhambra, Angkor Wat, la Torre Eiffel, Santa Sofia, Kiyomizu-dera, i Moai, Neuschwanstein, la Piazza Rossa. A dire il vero mi sa che anche per votazioni di questo tipo, dove non c’è in gioco il futuro della popolazione, la gente comunque non ci capisce molto. Vabbè, gusti personali a parte, dopo una lunga attesa il 7 luglio del 2007 in quel di Lisbona, il signor Werber aggiudica il titolo di “Meraviglia del Mondo” a:

  • Colosseo, Italia.
  • Grande Muraglia, Cina.
  • Machu Picchu, Perù.
  • Petra, Giordania.
  • Cristo Redentore, Brasile.
  • Taj Mahal, India.
  • Chichén Itzà, Messico

Considerando ciò che è rimasto escluso, direi che potremmo ampliare il numero di ‘titolati’. Imporre un giudizio a livello mondiale su opere architettoniche, artistiche e religiose così antiche e straordinarie, è assai stupido secondo me. Siamo circondati da bellezza e non siamo più in grado di gioirne e riconoscerla; costruzioni straordinarie, opere ingegneristiche e simboliche incredibili, statue, chiese, templi, opere artistiche…perché ridurre tutto ad una competizione?

Se non bastasse, per non farsi mancare nulla, la società ha anche decretato qualche anno fa le vincitrici delle categorie: “7 meraviglie città” e “7 meraviglie natura”. Per onor di cronaca le quattordici mete sono: Beirut, Havana, Durban, Vigan, Kuala Lumpur, Doha, La Paz; Table Mountain, Puerto Princesa Underground River, Jeju Island, Komodo, Iguazu Falls, Amazzonia, Ha Long Bay. Cosa ci riserverà adesso il futuro? La categoria ‘7 meraviglie over mille’, per le opere che hanno superato indenni i dieci secoli? Oppure la categoria ‘7 meraviglie costruite dall’a.i.’? Io credo proprio che non si fermerà e, voglio dargli un suggerimento perchè io sono una fucina di idee stupende che non posso mai mettere in pratica perchè non c’ho un euro per farne due: caro Werber, fai qualche miliardo proponendo la categoria ‘7 meraviglie ponti’. Magari falla subito, non vorrei vedere annoverata nella lista dei pretendenti al titolo anche quello sullo Stretto.

Considerando il giro d’affari e l’importanza ottenuta da Weber (chiamalo grullo!), la sua società ricorda le sette meraviglie il 7 luglio di ogni anno (a dire il vero non mi ero mai accorta di questa campagna pubblicitaria che in realtà coinvolge l’intero Globo), si chiama “7 wonder days” (voi ne avevate mai sentito parlare?). Creare una giornata dedicata alla sua compagnia, che idea perfetta per tenere in piedi l’intero sistema d’interesse sui siti favoriti!

 

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