Autore: Marlo Morgan

Non mi importa se qualcuno ha voluto fare polemiche intorno a questo libro, leggerlo fa aprire la mente, fa sognare e, probabilmente insegna anche che, diventare persone migliori, è molto più semplice di quanto si pensi.

L’autrice intraprende un viaggio inatteso, non cercato, non voluto, non previsto. Passerà mesi nell’Outback australiano camminando a piedi nel deserto insieme ad una tribù di aborigeni dal nome “Vera Gente”. Difficile superare il terzo capitolo senza capire che il nome che hanno sia più che giusto.

Non c’è nulla di programmato e non c’è nulla di prevedibile, più che un viaggio è un’avventura. La donna si abbandona totalmente, lasciandosi andare e riponendo fiducia a quei compagni di viaggio. Una mutazione progressiva, sia fisica che mentale, costruirà un’esperienza unica che, forse, (in maniera intima segreta e nascosta) ognuno di noi vorrebbe poter intraprendere.

Il tempo no è un limite in questo racconto, le giornate si susseguono camminando e cercando acqua e cibo. Verranno catturati serpenti, essiccati girini, affrontate tempeste e ci si addormenterà sulla sabbia sotto un tappeto di stelle.

L’approccio alla vita è totalmente diverso da quello di una società moderna. Il rispetto per gli altri esseri viventi e lo spirito di condivisione dei frutti della Natura è l’energia che contraddistingue una vita giusta da una non corretta. La Vera Gente non conosce malignità o menzogna, non è attaccata a beni materiali e non si sconforta dinnanzi alle difficoltà. É un tutt’uno con la Terra e non ha bisogno di codici linguistici per comunicare perché è in grado di farlo con la telepatia. Comunica anche con gli animali e con le piante e riesce a sopravvivere grazie a questo straordinario dialogo quotidiano.

Esistono poteri sovrannaturali? Certo. Questo libro te li mostrerà ridandoti fiducia in te stesso.

“…esiste tempo vivo e tempo non-vivo. Una persona è non-viva quando è adirata, triste, quando è addolorata per se stessa oppure ha paura. Non basta respirare per potersi definire vivi. …Non tutte le persone che respirano sono vive. É giusto mettere alla prova le emozioni negative, ma certo esse non costituiscono un luogo dove sia saggio restare. …”

Non è un libro per religiosi, per scettici, per amanti dell’Australia, per chi cerca avventure o vuole fare studi antropologici perché categorizzare sarebbe sbagliato.  É un libro per chi vuole lasciarsi andare, per chi ha bisogno di spogliarsi, respirare e farsi guidare in totale abbandono attraverso un mondo che, infondo, potrebbe essere veramente perfetto.

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