Autori: Landor, Hedin, Candler, McGovern
Gente ubriaca, molestatori di strada, tazze di tè caldo, cavalli, domestici fedeli, piccoli villaggi sperduti, dolcetti cinesi ammuffiti, libri e manoscritti di filosofia e metafisica, fuochi d’artificio che segnalano l’inizio del coprifuoco serale.
“Essi riportarono dall’Europa una motocicletta e il Dalai Lama, desideroso di conoscere il funzionamento di quella macchina infernale, ordinò una pubblica dimostrazione nella piana alla periferia di Lhasa. La motocicletta fu messa in moto, ma i muli su cui erano montati il Dalai Lama e la sua scorta furono talmente spaventati dal rumore infernale del motore che si imbizzarrirono, portandosi via al galoppo Sua Santità, che venne riacciuffato con gran fatica…”
Il Paese più misterioso del mondo sulla montagna più alta del mondo. Hanno provato a sottometterlo e sfruttarlo in ogni modo, inglesi, indiani, russi, cinesi. L’insediamento degli altopiani tibetani risale a migliaia di anni fa ma, invece di preservare il posto più spirituale e pacifico della Terra, sono stati distrutti migliaia di monasteri e perseguitate decine di migliaia di abitanti.
Uno dei primi a viaggiare lungo il confine tibetano fu Marco Polo nella seconda metà del 1200, a seguire, altri scrissero di questa terra impenetrabile raccontandone i costumi, la cultura, i paesaggi e la religione. Gli autori di questo libro non fanno da meno, descrivendoci di lunghe carovane, di mercanti provenienti da Oriente e di contaminazioni occidentali. Scrivono degli abiti e dei preziosi accessori indossati, delle feste religiose, dei mercati e, delle disavventure in una terra ancora povera e contraria al turismo e spaventata dalle contaminazioni straniere.
Nella nota iniziale l’editore sottolinea la stoltezza dell’esploratore Landor, (il primo racconto è il suo) ma, a dire il vero, ho trovato la sua narrazione serrata e sofferta. Egli viene fatto prigioniero e ogni pagina monta in me un senso di timore per la sua sorte. (Salvo poi realizzare che, essendo un resoconto in prima persona, la vicenda della cattura non sarebbe potuta finire che bene)
Tra i racconti appaiono anche le cartine disegnate da Ufficiali della Compagnia delle Indie, alcune foto in bianco e nero e dei disegni molto belli di paesaggi e abitanti.
Un testo che nel complesso non mi ha entusiasmato molto, ho trovato però interessante questa nuova collana dedicata ai viaggi nel mondo. Gli appassionati di cultura tibetana e della storia di questo Paese apprezzeranno sicuramente la lettura e scopriranno qualcosa in più sul meraviglioso Tibet e sulla sua antica cultura.
“In ogni casa e monastero che incontrammo per via c’erano montagne di immagini dorate, dipinti vistosi, diavoli e diavolessce, affreschi sgargianti, orrende maschere demoniache sogghignanti, tutto lo spurio apparato terroristico dei lama. Erano i simboli esteriori della demonolatria e della superstizione inventati dai sacerdoti intriganti come supporto per la loro teocrazia…”
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