Autore: Fedör Dostoevskij
“…nulla ho veduto con ordine, e se pur ho veduto qualcosa, non ho avuto il tempo di osservarla diligentemente…il mio itinerario me l’ero combinato fin da prima, quando ancora ero a Pietroburgo. All’estero non c’ero stato mai nemmeno una volta…”
Uno degli scrittori più illuminati del 1800. Una mente brillante che riesce ad analizzare la società come nessun altro. Dostoevskij in questo diario di viaggio ci racconta il suo peregrinare tra le capitali d’Europa. Il suo modo di scusarsi col lettore per commenti poco garbati o descrizioni non abbastanza corpose, mi fa sorridere. In effetti il viaggio da lui intrapreso è stato un autentico tour de force, un rapido susseguirsi di tappe per andare a saziare un’ingente fame di conoscenza. La sua è una vera e propria ingordigia da viaggiatore alle prime armi, infatti, questo tour se lo sogna da quando era ragazzo e lasciare la Russia per lui significa poter dar forma a tutte quelle letture e quelle curiosità sul continente europeo accumulate negli anni.
“…quand’ero all’estero io proprio non potevo soffrire di visitare secondo quel che diceva la guida, su ordinazione, per dovere di viaggiatore, e per questo motivo in certi posti non ho prestato attenzione a cose talmente importanti che c’è persino da vergognarsi a raccontarlo…”
Londra, Parigi, Berlino, Dresda, Lucerna, Genova e Firenze, queste sono solo alcune delle tappe del suo viaggio, in alcuni luoghi si fermerà più tempo, in altri trascorrerà poche giornate, giusto il tempo per delle fugaci conoscenze e delle passeggiate culturali.
“…tra i borghesi ci son tanti lacchè…il servilismo si radica sempre di più nella natura del borghese, e sempre di più lo ritiene una virtù…”
Da pagina 68 a pagina 71 di questa edizione, Fedör descrive la realtà sociale con una lucidità e una lungimiranza impressionante. Ha un modo di esporre le difficoltà e gli errori dell’uomo davvero unico, e sono tutti concetti e pensieri incontrovertibili. Egli elabora un resoconto di viaggio che va oltre la semplice descrizione paesaggistica, è un diario del tutto atipico poiché non sono i monumenti e le bellezze architettoniche a farlo da padrone, bensì lo spirito della collettività incontrata e le bizzarre esperienze vissute in prima persona. Con Dostoevskij impariamo qualcosa sugli equilibri politici, le virtù dell’uomo, le sue aspirazioni, la sua cultura e i suoi tanti errori.
Un libro per coloro che vogliono approfondire il tema della complessità sociale e per tutti quelli che amano l’autore russo e la sua scrittura delicatamente irriverente.
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