MI PRESENTO

Aspettate un secondo! Non riesco a scrivere e scendere le scale contemporaneamente.
Sono Daniela. Ho trentacinque anni e sono del segno dei pesci.
Ok forse questo ha fatto ridere solo me. (Confido nel fatto che qualcuno abbia il mio stesso humor demenziale.)
Ho sempre un libro in borsa. Lo tiro fuori all’occorrenza, il più delle volte per far capire a chi ho difronte che mi sto annoiando. Scherzo ovviamente, il libro è un ottimo compagno di vita.
Ad esempio: quando sei in aereo e ci devi rimanere più di dieci ore. O quando sei in fila alle poste e ci devi rimanere più di dieci ore. (esagerata? Mah…) Quando sei stanca e non riesci a prendere sonno o quando, sei riuscita a prendere sonno ma, una stronza zanzara ti ronza nell’orecchio. Insomma è sempre utile avere un libro a portata di mano.
Sono curiosa e appassionata.
Sono quella che riesce a trovare sempre la risposta giusta, con un certo margine di ritardo.
Rido spesso, anche quando non è richiesto, anche quando è sconveniente.
Sono fatta così, un po’ cialtrona e scanzonata, ho sempre una parolaccia in tasca da piazzare in qualche frase per dare più enfasi al discorso.
Il momento che amo di più di un viaggio? Quando, dopo aver ritirato il bagaglio, esco dall’aeroporto e annuso l’aria.
Vi sembrerà una cosa strana da leggere, in realtà pare strano anche a me da scrivere ma vi assicuro che è il momento più felice del viaggio. Dopo ore di volo, sento che odore ha l’aria del nuovo paese che mi sta ospitando e se fate la prova, anche voi vi renderete conto che ogni luogo ha il suo profumo.
E qui mi viene in mente la storia del mio amico siciliano che mi chiede il favore di andare a prendere i suoi genitori alla stazione. Non li conosco, ho visto solo una foto dal cellulare, li aspetto perciò alla banchina del binario. In mezzo alla folla li vedo e cammino verso di loro per aiutarli coi bagagli. Ci presentiamo dandoci la mano e dicendo solo i nostri nomi, come automi. Io sorrido. La donna ricambia e con quello stesso sorriso mi dice a denti stretti “a Firenze ci puzza di piscio!”. Ahahaha
Ed è proprio questo che intendo per “respirare per la prima volta l’aria di un luogo nuovo”.

Del viaggio mi piace ogni suo aspetto, conoscere le usanze del posto, assaggiare nuove pietanze, calpestare la terra di un paese lontano e sentirmi comunque a casa.
Durante il viaggio difficilmente mi girano le palle! Non penso a tutto quello che non ho e a tutto quello che vorrei.
Il tempo assume una piega diversa, un’andatura più lenta e rilassata e te lo godi tutto, il tempo. Non sei più in preda a quella frenesia perversa che ci divora quotidianamente. Come tanti drogati di velocità, non sappiamo nemmeno il gusto del panino che abbiamo ingurgitato nella pausa pranzo. Non ci accorgiamo che nelle aiuole in mezzo alla strada sono sbocciati i primi fiori o che la pasticceria che tanto amavamo da piccoli è chiusa ed è stata rimpiazzata da un kebabbaro.
Certe volte mi guardo le gambe e penso: ma quanto cazzo mi ricrescono in fretta questi peli? Poi mi rendo conto che è passato più di un mese dall’ultima ceretta. Il tempo vola.
Ci vuole calma. Ed è questo che il viaggio regala. Ti dona il sapore dei cibi che mangi, l’odore dell’aria che respiri, il movimento delle foglie sui rami scossi dal vento e tutta la poesia romantica di una giornata di pioggia.
E allora fai caso a tutto, e ti innamori di ogni cosa, dei sorrisi dei passanti, del vento che ti scompiglia i capelli, della pelle madida dopo una camminata che non pensavi saresti stata in grado di fare e della stanchezza che senti quando appoggi la testa sul cuscino dopo una lunga giornata.

 

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