La chiesa è tra le più famose della città, davanti a lei si svolgono manifestazioni prestigiose e concerti; la piazza si riempie di sabbia durante le giornate in cui viene giocato il Calcio Storico, vengono montate piccole casette in legno nel periodo dei mercatini di Natale, ampie gradinate in ferro per rappresentazioni di pièce teatrali e molto altro… addirittura, scavando nella memoria, vengono alla luce le serate estive del Festival Bar, e quella bella atmosfera di festa durante le riprese in diretta su Italia Uno, nell’occasione i cantanti si davano il cambio su un palcoscenico proprio antistante gli otto gradini della scalinata del sagrato.

L’edificio risale a circa ottocento anni fa ed ospitava un convento di francescani divenuto col tempo un florido centro culturale.  La facciata invece è stata realizzata sotto la direzione dell’architetto Matas nella seconda metà del 1800, i colori riprendono quelli delle basiliche toscane del periodo ed uno strano particolare lo si può notare sulla sommità dove Matas decide di decorare lo spazio con una Stella di David azzurra. Il grande portone ligneo con intarsi e sculture di gran pregio è invece del 1903, anno in cui viene donato dal Duomo a seguito della sostituzione dello stesso con l’attuale porta in bronzo.

Son tutti nomi di una certa caratura quelli che hanno contribuito ad arricchire l’interno di queste mura realizzando opere incredibili come statue, affreschi e dipinti.

Snocciolando in rapidità il nome di qualche artista come fossero parte della formazione del fantacalcio, manderei subito in campo Giotto, seguito da Giorgio Vasari, Donatello e Brunelleschi che progettò la Cappella Pazzi. A seguire Rossellino, Benedetto da Maiano e Taddeo Gaddi. Con una squadra così potrei tranquillamente giocare contro il segretario del Ministero dei Beni Culturali  e vincere a mani basse.

Girare in questa enorme navata è perciò interessante come passeggiare tra le sale di un museo; da una parte trovi il crocifisso di Donatello e dall’altra le storie di san Giovanni Battista dipinte da Giotto; a terra tra le mattonelle in cotto ci sono le tombe dei Signori fiorentini mentre nelle cappelle laterali si possono ammirare affreschi dai mille colori.

Tra tutte le opere la cosa che mi ha colpito di più è stato lo scoprire che alcuni dei personaggi raffigurati nelle tombe monumentali, erano dei gran begli uomini. Non so se lo scultore abbia voluto essere particolarmente magnanimo nei riguardi del defunto per il quale veniva commissionata la scultura ma ho trovato particolarmente attraenti il signor Ugo Foscolo (che assomiglia vagamente a Romualdo di Fantaghirò), Galileo Galilei e, vi dirò… anche Dante…aveva un suo perché.

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