M’ immagino il piccolo William scorrazzare a piedi nudi nel giardino e rotolarsi sul prato umido a caccia di lucertole, catturarle con le mani e lasciarle penzolare a testa in giù tenendole per la coda.

“William lascia stare le lucertole! Vieni dentro che prendi freddo!”

Chissà cosa passa per la testa di un piccolo bambino che di là a qualche anno diventerà il più acclamato drammaturgo del Globo.

Mistero.

“Quando ambiamo al meglio, spesso roviniamo ciò che è bene…”

La casa si trova su una delle strade principali del centro di Stratford-upon-Avon, e si riconosce subito perché ha la facciata a graticcio ed un cartello che ne rivendica l’illustre ex occupante. La dimora, composta da un giardino tergale, una cucina e una  bottega al piano terra (il padre faceva il guantaio) e alcune camere da letto al primo piano, conserva tutto il fascino di metà 1500 (anno in cui il papà di William acquistò la proprietà).

Ad eccezione di un estintore e di un pezzo di plexiglas apposto su una parete del corridoio per far notare ad i visitatori con quali materiali naturali era stata edificata la casa, tutto pare così perfettamente al suo posto, che mi sono per un attimo immaginata l’angoscia provata da Troisi e Benigni nel risvegliarsi in una locanda alla fine del 1400. A dire il vero l’arredamento è piuttosto ‘lussuoso’ per l’epoca e, devo ammettere, molto più accogliente di alcuni alberghi ed abitazioni odierne.

Tavoli in legno, enorme caminetto, letti con materassi in paglia, coperte di lana tessute a mano, stoviglie in cotto e, ovviamente,  la star della casa: la culla di Shakespeare. C’è da dire però, che il piccolo lettino è stato posizionato in una stanza a caso, potrebbe essere nato anche in quella accanto, ma non stiamo a guardare il capello!

“Potrei essere rinchiuso in un guscio di noce e tuttavia ritenermi Re di uno spazio infinito…” (Amleto)

Poco più che ventenne andò a cercar fortuna a Londra tornando di tanto in tanto a trovare la famiglia nella sua cittadina natale. Superati i cinquant’anni aveva lavorato così duramente da riuscire ad ottenere una fama incredibile come commediografo e più di trenta delle sue opere erano rappresentate in tutti i teatri.

William nasce il 23 aprile, ma la data è in realtà presunta poiché i bambini venivano registrati a qualche giorno dalla nascita, per questo non vi è alcuna certezza. La cosa buffa (se così possiamo definirla) è che il 23 aprile sarà anche il giorno della sua morte. (e di questa data ne siamo sicuri).

La coincidenza è così particolare che il 23 aprile venne scelto come data della giornata mondiale del libro. (Vi ricorre anche la morte di Miguel de Cervantes).

Certo che, secondo me, anche senza questa strana coincidenza, William si sarebbe comunque meritato di essere scelto come padrino di una ricorrenza dedicata alla scrittura.

“Ama tutti, credi a pochi e non far del male a nessuno.” (Amleto)

 

 

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