LIBRO : Anatomia dell’irrequietezza

Autore: Bruce Chatwin

E ci risiamo. Ogni volta che leggo un testo: ‘strasuperconsigliato’, ‘ma come non lo hai mai letto?’, ‘ma è un must per gli amanti di viaggio!’, ‘capolavoro’…finisce che, arrivata all’ultima pagina, arriccio il naso, corrugo la fronte ed esclamo “mmm…non lo so!?” tipica espressione di una persona che non è stata convinta del tutto.

Non posso farci nulla, tutto ciò che è popolare e acclamato dalle folle, a me non piace.

Sarà una dannazione o forse una virtù, resta il fatto che, se qualcuno mi dovesse chiedere un consiglio di lettura, questo non sarebbe sicuramente il primo libro a cui penserei.

Eppure era partito benissimo: “Bruce è un nome di cane in Inghilterra…” e a me piacciono sia i cani che l’Inghilterra. Poi, già dalla seconda riga l’ho perso. Dopo aver parlato un po’ di sé, del suo concetto di casa, di qualche viaggio passato, descrive in maniera appassionata l’acquisto di un appartamento che rappresenta un po’ la voglia di fermarsi.

“…Ogni volta che sto fisso in un posto, il posto diventa un mare di libri e carte e letti sfatti ed indumenti gettati qua e là…e i posti dove lavori bene sono quelli che ami di più…”

Ammetto che tra queste pagine ci siano molti spunti di riflessioni e concetti illuminanti. Ma ho trovato un po’ difficile restare concentrata. Il capitolo in cui affronta il significato del nomadismo credo sia il più interessante tra tutti.

“…Senza cambiamento, corpo e cervello marciscono…” Ecco che, superata la metà del libro, l’irrequietezza che campeggia in copertina, prende forma ed inizia ad essere per me, un pensiero più che condivisibile.

“…ho visto molte giungle…e la giungla peggiore, è un convento. Posto molto malsano. In convento la gente non fa che odiarsi…”

Il suo modo di scrivere non è tra quelli che preferisco ma sicuramente Chatwin è un uomo d’esperienza, un viaggiatore vero e uno studioso ma c’è una cosa che non ho proprio sopportato di lui… nei capitoli dedicati alla recensioni, non si può fare a meno di appuntarsi i titoli per letture future.

Maledetto Bruce! Per colpa tua dovrò comprare un’altra mezza dozzina di libri!

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