Autore: Raccolta di racconti di diversi scrittori.

Firme famose come Isabel Allende, Richard Bangs, Eric Hansen e Rick Steves raccontano le loro esperienze di viaggio più assurde, catastrofiche, paurose o snervanti.

Per lo più sono viaggi avvenuti tra il 1950 e il 1990, questo non rende di certo il libro meno interessante anzi, direi che è piacevole leggere di stati privi di guerre (o che ci stanno per finire), dei primi paesi che aprivano le porte al turismo di massa, di scali aerei, di vecchie leggi di confine territoriale.

Alcuni racconti creano un certo sgomento: ci sono cascate di formiche giganti che scivolano giù dalle pareti di una camera d’albergo, scorpioni velenosi che si staccano di notte dai soffitti o notti in barca tutt’altro che romantiche. Pagina dopo pagina, autore dopo autore, si scoprono anche cose insolite e stravaganti e i retroscena di avvenimenti che sono passati alla storia. La lettura è perciò molto piacevole ed intrigante.

Ci sono guru indiani, scali aerei folli in cui i passeggeri vengono scaricati a Londra poi a Parigi poi a Roma poi ancora a Parigi e poi a Londra e poi….tutto in una notte piena di temporali. E poi c’è il racconto dell’inaugurazione della prima pista da scii in Russia e dei primi occidentali che fanno ingresso in uno sperduto albergo con i loro vestiti sgargianti e griffati.

Ci sono reporter arrestati e giornalisti che si trovano sulla linea di fuoco di sanguinose guerre, orangutan che strappano camicette e viaggi di nozze da incubo… “…il nostro albergo era tanto autentico da essere situato sui campi di riso e aveva il tetto di paglia, le mezze pareti di erba intrecciate e…nient’altro. Era in pratica un porticato.”

Leggerlo è come girare il mondo tre pagine alla volta.

 

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