Autore: Raccolta di vari autori.
Piccolo libro che raccoglie brevi estratti di diari di viaggio di autrici che hanno raccontato il mondo durante il loro girovagare. Sono storie, che risalgono a viaggi effettuati ta il 1750 e il 1900 e, proprio per la loro brevità, non lasciano il tempo di affezionarsi ai personaggi o alle situazioni, ma concedono di scoprire cosa spingeva una donna a viaggiare, come si preparava ad un viaggio e come lo affrontava.
Tra queste pagine si nasconde dell’ironia, della follia, del genio e dell’assurdo. Senza saperlo queste donne hanno scritto delle pagine davvero graffianti che sarebbero degne di un palcoscenico di satira. Ad esempio Lady Anne Wilson dall’India non risparmia il suo disprezzo per le diverse culture, lo si capisce da come descrive i progressi fatti dal suo nuovo cucciolo di orso ammaestrato: “…Ti meravigliavi del fatto che i cani, che non hanno un’anima, al contrario dei francesi e dei giapponesi capiscono la nostra lingua e credo che saresti ugualmente sorpreso dall’intelligenza del nostro cucciolo, di come siamo diventati amici in fretta e di come fa quello che gli viene detto, cosa che spesso né i francesi, né i giapponesi, e neppure gli alunni scozzesi fanno!”
Donne che sapevano cosa volevano e che s’ingegnavano per non trovare alcun ostacolo sul loro cammino, come Lady Isabel Burton che, nella seconda metà del 1800, decide di andare a Beirut da sola e viaggiare attraverso il Paese. “…Mi diverte molto e mi fa piacere sapere che, per tutto il tempo, sono stata scambiata per un uomo…intorno alla vita metto una cintura con pistola e un coltello. I capelli sono raccolti in alto sul capo, coperto da un fez e, sopra questo, la kefiy-yah, un fazzoletto di seta d’oro che copre il capo e ricade sul petto e sulle spalle fino alla vita, nascondendo completamente la figura e legato ad un cordone di peli di cammello intrecciati color cioccolata…”
Storie di bande di briganti, di valige piene di abiti per ogni occasione, di lotte con zanzare nelle tende, di deserti e di ville sontuose. Tutto il mondo viene brevemente descritto dall’Egitto al Cile, dalla Siria alle Isole Cook.
Le autrici sono simpatiche, intraprendenti, ingenue, modaiole, cazzute e spavalde. Frances Elliot, Mary Henrietta Kinglsey, Mary Berry, Isabella Bird, Lady Ann Blunt, Lady Florence Dixie sono solo alcuni dei nomi delle scrittrici di questa raccolta. Ciò che mi rammarica è non aver modo di leggere per intero i loro romanzi di viaggio poiché non sono mai stati tradotti in italiano. Eppure tra loro ci sono giovani esploratrici che da sole si sono avventurate in terre ancora inesplorate, hanno tenuto corrispondenze giornalistiche durante guerre, hanno contribuito alla costruzione di ospedali e salotti letterali. Hanno anche partecipato a battute di caccia grossa ahimè, e venivano servite da schiavi, ma il contesto storico era completamente differente e il poter leggere delle loro avventure direttamente dai diari che redigevano giornalmente, permette di avere una visione privilegiata sul mondo passato. Che è proprio il bello della lettura odoporica.
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