Autore: Iris Bahr
Fa vo lo so.
Un libro che ho comprato cullata dall’idea di poterne criticare il contenuto oltre che il titolo. E invece….
Strabiliante, frizzante, divertente, geniale e fottutamente esilarante. Ho riso non so quante decine e decine di volte, in maniera anche piuttosto sguaiata poiché venivo colta di sorpresa da battute e descrizioni al limite dell’assurda perfezione! Personaggi strepitosi, scene ben descritte e un lessico gradevolmente scurrile che impreziosisce le pagine.
Questo racconto va decisamente oltre il solito diario di viaggio, è accattivante e spregiudicato.
La protagonista, una giovane ragazza poco più che ventenne israeliana, dopo il servizio militare decide di concedersi un viaggio in Asia. Quello che cerca è un ragazzo con il quale fare per la prima volta del sesso. Quello che trova invece, è tutta un’altra storia….
Da sola zaino in spalla, viaggia attraverso Thailandia, Vietnam, Nepal e India e, tra compagni di viaggio strani e situazioni fuori dall’ordinario, ci descrive in prima persona le sensazioni, le emozioni e i turbamenti di una giovane donna alle prese con l’altro sesso.
Inseguendo un ragazzo si ritrova in mezzo ad una fitta foresta dove viene coltivato oppio e rimane incastrata per una settimana nella capanna dei contrabbandieri; viene scarrozzata su un tuk tuk da un indiano che scureggia, rutta e sputa muco ad ogni pedalata; intraprende trekking sfiancanti con perfetti sconosciuti, convive con dei vermi nello stomaco, fa amicizia con le prostitute che vanno a letto con l’uomo di cui si è infatuata e mangia in ristoranti di lusso con topi obesi che strisciano tra i tavoli.
Non ci si annoia, ogni pagina è una sorpresa e non mancano spunti di riflessione intelligenti e introspettivi.
“…usciamo fuori a prendere la nostra prima agognata boccata d’aria fresca, ottenendo solo che i nostri condotti nasali vengano violati da una sgradevole e aromatica zuppa di pesce, mista a odori di liquami, gatti morti e colonia, come se tutta quanta la città vomitasse a intervalli di due secondi un pasto disgustoso….”
Pochi mesi per raccontare un sacco di storie. É impressionante quante vite si possano vivere in una vita sola (se solo si fosse liberi di farlo).








