Autore: Dominique Lanni

É proprio vero, quando senti di aver trovato la pace e stai bello tranquillo per i fatti tuoi…c’è sempre qualcuno che ti viene a rompere il cazzo.

Diciamolo, perché dopo la lettura di questo testo è davvero doveroso sottolinearlo: alcuni paesi Europei hanno devastato, distrutto ed ammazzato popolazioni in giro per tutto il Globo, senza alcun freno umano.

Il libro conta poco più di cento pagine, ha una copertina cartonata coi colori accesi, ha un testo scritto su colonne intervallato da disegni che impreziosiscono la rilegatura ed alleggeriscono la narrazione ed ha un titolo che incuriosisce parecchio. Peccato che, nonostante la piacevole estetica, digerire le storie di questo atlante non sia così facile.

Ogni capitolo riporta la storia di una popolazione scomparsa, o in via di estinzione. Minoranze etniche che hanno vissuto su questa Terra ignare che ad un certo punto della loro piacevole e serena vita, qualcuno venuto da molto lontano avesse potuto venire a porre fine alla loro esistenza.

I paragrafi sono molto brevi, l’autore infatti dedica una pagina, massimo due, per ogni storia. Si tratta di riassunti davvero molto stringati, nei quali ci viene raccontato il minimo indispensabile: chi erano, dove vivevano, cosa facevano, cosa o chi li ha eliminati.

Lo so, il termine ‘eliminato’ sembra troppo forte, ma la verità è che, eccezion fatta per carestie o cataclismi, queste popolazioni sono state oggetto di persecuzioni ed etnocidi veri e propri.

“…gli aborigeni che si erano nascosti per scampare alla prigionia venivano braccati come animali selvatici. La cattura di un adulto rendeva 5 sterline, quella di un bambino 2…”

Attirata dai nomi buffi di questi popoli come ad esempio: Gokomere, Harappiani, Ona, Ghiliachi, Mandingo e Khmer (quest’ultimo mi ricordava la scena teatrale di Aldo Giovanni e Giacomo “…Pdor, figlio di Kmer, della tribù di Istar, colui che era colui che è stato, colui che sempre sarà….” ), ho dovuto combattere con la ‘nausea della conoscenza’ per tutto il libro.

Scorrendo le pagine scopro cose davvero interessanti. Ad esempio la popolazione Mochicha (Perù) seppelliva i suoi defunti con manifatture d’oro, pietre preziose e monili che servivano per assicurarsi il passaggio nell’aldilà, un po’ come facevano gli Egizi. Se due delle più grandi civiltà credevano che un ‘regalino’ potesse agevolare l’ingresso al grande regno dei cieli, quasi quasi aggiungo una postilla a piè di pagina nel mio testamento: ‘seppellitemi con tutta la bigiotteria che c’ho in casa e du semi di fagiolo, che alle brutte uso quelli per arrivare in cielo.’

Islam e Cristianesimo si confermano, (senza nemmeno dover disputare un torneo a gironi), le due religioni che hanno imposto con la forza la loro supremazia in giro per il mondo, portando a persecuzioni, uccisioni e deportazioni. Chiunque non volesse convertirsi era considerato un nemico ed in quanto tale, veniva eliminato. La fede, è cosa ormai assodata, può essere molto più tagliente di un rasoio.

Esploratori, navigatori, eserciti e uomini d’affari molto ricchi, s’ impossessavano di territori, miniere, persone e conoscenze, ogni volta adducendo la stessa scusa: ‘gli indigeni sono meno intelligenti e meno importanti di noi.’

E fu così che dal Sudamerica all’Asia, dall’Africa alle isole del Pacifico, sono decine le società autoctone depredate di ogni ricchezza e libertà. L’intera esistenza umana appare come una lotta continua alla sopraffazione, alla cancellazione del diverso, non solo in termini di differenze, piuttosto in termini di rivalità.

Non è normale arrivare in un luogo e pretendere di diventarne il proprietario e, senza alcuna remora e vergogna decidere di porre fine alla vita di un’intera struttura sociale.

E allora, cosa ha ucciso intere città, tribù, villaggi, etnie?

Carestie, cataclismi e malattie senz’altro sono state causa di una rapidissima scomparsa di intere popolazioni.   In misura maggioritaria però, fu l’uomo il vero responsabile.

L’uomo è la prima causa della scomparsa dell’uomo.

L’essere umano è l’animale più crudele, la maggiore sventura che ci possa accadere. É riuscito a far perdere alla memoria di un intero Pianeta, quanto di più prezioso avessimo: le nostre antiche identità.

 

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