Autore: Rudyard Kipling
I mesi di febbraio e marzo del 1927 Kipling li passerà viaggiando in Brasile in compagnia della moglie.
Questi appunti di viaggio manifestano tutta la sua irriverente curiosità; Kipling è un viaggiatore appassionato, attento ai particolari, all’animo delle persone e al carattere di un paese. Con lui raggiungiamo Rio e passeggiamo tra il traffico del grande viale fronte mare e le persone in costume da bagno; attraverseremo un territorio che mantiene il suo animo selvaggio e naturale prima di giungere a San Paolo dove l’allegria è padrona di casa.
Ci sono i frigoriferi nelle abitazioni, le auto riempiono le strade, tour organizzati, le ville colorate ed eleganti sono abbellite da profumatissimi giardini e le persone camminano scalze in tenuta da mare senza che nessuno ci faccia granché caso.
Kipling ammette che, il suo solo scopo dei viaggi, è ‘la ricerca del bello’, e dopo aver letto questo breve testo suppongo che in Brasile sia riuscito a trovarlo.
“…le persone andavano su e giù per la costa…tutti sembravano ricchi, allegri, disinvolti; tutti si conoscevano, o erano amici di amici. Ci lasciammo trascinare dalla corrente di quella nuova società; ogni legame con il resto del mondo era infranto. …”
Tra le particolarità di un mondo in continua evoluzione, Kipling ci racconta la realtà dei primi anni del 1900, quella fatta di grandi sogni e progetti che appaiono assurdi. Ci tiene molto ad incontrare le persone che hanno dato un senso alla parola ‘progresso’ e così, dopo le visite in città e le classiche escursioni da vacanzieri, ci ritroviamo catapultati in distese di campi di caffè, fattorie che allevano serpenti per creare gli antidoti al loro veleno, e al cospetto dell’enorme Ruota Pelton della centrale elettrica che produce energia in quantità inimmaginabile e la distribuisce alle città.
Con lo stesso entusiasmo di uno scopritore, viaggia in treno lungo le nuove ferrovie che vengono costantemente ampliate e manutenute, per offrire un servizio eccellente ai viaggiatori facoltosi e un mezzo rapido di distribuzione dei raccolti ai numerosi proprietari di piantagioni.
Il Brasile è “…una terra dove si poteva diventare ricchi quanto lo permetteva il proprio talento individuale…”
“I brasiliani che ho conosciuto sono molto interessati e altrettanto aggiornati circa quel che accade nel mondo, anche se non è di vitale importanza per loro. Dicono sorridendo: ‘Dio è Brasiliano’. Dà tutto ciò che serva a vivere e anche qualcosa di più se è necessario…”
Non ho provato la stessa euforia descritta da Kipling in questo tour del Brasile, ma mi rendo conto dell’importanza che abbia la testimonianza di qualcuno che ha visto e vissuto in un periodo poco distante dal nostro, nel quale tutto sembrava possibile e gran parte di quel tutto diventava realtà.
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