Da Dubai a Key West, dal Texas all’ Estonia sino in Nepal, di case, o per meglio dire, giardini per farfalle, ce ne sono a decine sparsi in tutto il mondo e al loro interno è possibile passeggiare tra esemplari di tutte le dimensioni e colori, ammirare il loro delicato volo e, se si è fortunati, si può persino interagire con loro, magari perché si vengono a posare sulla vostra spalla o in testa o su una mano gentilmente offerta come appoggio.
Il mio sogno in realtà sarebbe poterle vedere libere in natura, magari mentre cammino in un parco o ancora di più, mentre stendo il bucato sarebbe bello sorprenderle appoggiate alla ringhiera in ferro del balcone. Ma ahimè sono sempre più rare, un po’ come le lucciole, anche queste piccole e fragili creature non vanno d’accordo con il nostro smog, il caos e la cementificazione senza riguardo. La convivenza tra noi e praticamente l’altro 98% delle creature di questo Pianeta è stata ostacolata, deturpata, abbandonata, castrata in nome di un ‘isolamento comodo’ che non ha nulla di pulito, sano, etico e sopratutto, naturale.
Allora… per studiarle, tutelarle e farle riprodurre in modo da preservarne in qualche modo la specie, esistono questi luoghi, all’interno dei quali si da una parvenza di libertà ricreando in qualche modo un habitat congeniale ai loro bisogni.
Questo di Montegrotto Terme in provincia di Padova è stato il primo giardino per farfalle aperto in Italia. É un parco perfetto per i più piccoli, ci sono molti giochi, cartelloni istruttivi, possono vedere molte specie di animali (sono presenti rettili, insetti, pesci, pappagalli) e stimolare la curiosità e la fantasia.
Per quanto riguarda i più grandi e più curiosi (come me) possono rispolverare vecchi studi scolastici e godere di un po’ di leggerezza isolandosi per qualche minuto da un mondo che non ha tempo di fermarsi ad ammirare il battito d’ali di una farfalla.
Le farfalle vivono in media due settimane (eccezion fatta per poche specie che riescono a vedere il mondo per qualche mese e altre che ci svolazzano solo per qualche ora), le loro ali sono variopinte, con disegni geometrici o movimenti astratti di sgargianti colori, con varie forme che, in alcuni casi sembrano ricamate mentre in altri paiono create con uno stampino da quanto sono perfette. La particolarità è che queste magnifiche ali sono formate da microscopiche squame ( noi sin da piccoli la chiamiamo ‘polverina’), sono disposte come tegole di un tetto e ogni squama ha un solo colore e, come fossero pixel di un televisore, messi una vicina all’altra riescono a creare le varie sfumature e splendide colorazioni fatte di tonalità che si amalgamano come tempera su tela bianca.
Ci sono alcune specie che hanno sviluppato l’arte della mimetizzazione e sono molto brave a confondersi con le foglie o con i colori dei petali dei fiori… direi che è una capacità piuttosto importante visto quanto poco tempo hanno a disposizione.
Passeggio cercando di apprezzarne il volo un po’ traballino che ondeggia in su e in giù in maniera quasi schizofrenica. Si posano un istante e poi spariscono dalla vista in un baleno. Te le ritrovi vicino ad un piede poi altezza spalla e poi sopra un arbusto e poi ti sfiora la gamba. Se entri con la pazienza forse te la fanno perdere ma se entri nervoso, forse il doversi concentrare sul suo esasperante volo ballerino può essere una bella sfida per riappianare i nervi e concentrarsi sull’obbiettivo.
Curiosando nel web, mi ha fatto ridere scoprire che in commercio esistono ancora i retini per farfalle. Un oggetto piuttosto inutile perché scovarle è un po’ difficile e perché catturarle sarebbe davvero crudele. Ma che vuoi aspettarti da questo mondo? Se solo venisse riscoperto il rispetto per la vita, unica e imprevedibile, forse (e dico forse) le farfalle sarebbero libere di volare fin sopra la punta dei nostri nasi.

































