Parto sempre molto presto la mattina perché mi piace arrivare nei posti che devo visitare quando ancora tutti stanno dormendo. Non c’è niente di più bello che camminare in un borgo sconosciuto attraversando il silenzio del mattino, farsi spaventare dal rumore improvviso dei chiavistelli delle tapparelle in legno che si svincolano, sorridere ad ogni sciacquone di gabinetto che rimbomba nei vicoli, sentire le ruvide setole delle granate che strusciano per terra e leggere negli occhi dello spazzino tutta la stanchezza di un risveglio forzato.

“Alle nove? Ma come fa un bar ad aprire alle 9? Cazzo apre a fare a quell’ora?” Mi permetto di commentare a voce alta tanto non c’è nessuno a sentire le mie lamentele anche se, diciamolo, ai toscani piace tantissimo far sentire i propri pensieri agli altri sopratutto se sono pieni di risentimento, disprezzo e disapprovazione.

Mi tocca trattenere la pipì, cerco di distrarmi facendo foto e camminando tra le stradine del centro in cerca delle particolarità artistiche che contraddistinguono questa città.

Ce ne sono una miriade!

Sulla parete posteriore della chiesa ci sono scritte al neon, gli stessi neon in formato più piccolo si ritrovano sulle volte degli stretti vicoli del centro mentre, molto più grandi e dai colori fluo, sono quelli all’interno del breve tunnel pedonale che porta a Palazzo Tempo. Qui si trova una delle terrazze più incredibili mai viste: con parapetto in vetro, pavimentazione in legno ed una superficie ampia in un elegante contesto, questa terrazza si affaccia su una campagna così curata da sembrare un enorme giardino ottocentesco.

Gironzolando per il paese si possono scovare altri terrazzìni ed affacci panoramici ai quali si accede tramite strette scalinate incastonate tra i fianchi degli antichi palazzi del centro.

C’è anche uno dei musei più ricchi d’Italia in quanto ad icone russe, infatti proprio qui si trova la seconda più importante e ricca collezione di arte sacra fuori dalla Russia (la prima per importanza è quella di Vicenza).  Purtroppo non è possibile fotografare la collezione ma vi assicuro che è di una bellezza sorprendente e l’ingresso è gratuito.

Se tutto questo non dovesse bastare in quanto a astrusità e bellezza, ci sono altre due opere grazie alle quali questo paesino è diventato così tanto conosciuto e visitato: il tunnel colorato a spirale che collega con un ascensore la parte bassa e la parte alta del paese e uno dei giganti che sembra issarsi dal terreno dell’anfiteatro di Fonte Mazzola.

A conti fatti questo è il luogo perfetto per una gita all’insegna delle foto da postare! Se avete ancora con voi lo spirito di un bambino curioso vi divertirete a scovare le piccole opere d’arte nascoste tra le strade di questo borgo.

Solo un consiglio, se mi permettete, se come me arrivate prima delle nove, ricordatevi di fare pipì.

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