“Ma dove corrono tutti?”

“E io che ne so?!”

Una trentina di persone sopraggiungono alle mie spalle e, camminando veloci come massaie al supermercato il 24 dicembre, mi superano lungo un passaggio stretto e buio.

“Andranno a farsi il bagno”

“Dici?”

“Boh, possibile.”

 

Ci sono delle grotte non distanti dal centro di Yangshuo che hanno dell’incredibile. Più di mezzo chilometro di percorso scavato sottoterra tra stalattiti e stalagmiti di dimensioni gigantesche e forme sinuose. Luci dai colori fluorescenti invadono ogni spazio alternandosi e mescolandosi su colonne di calcare e pareti ondulate.

La natura ha impiegato millenni ma è riuscita a formare un ambiente assurdo in una cavità nel sottosuolo, fatto di grotte, sorgenti di acqua, vele di calcare  che assomigliano a morbidi tendaggi mossi dal vento. Poi, è arrivato l’uomo e ha deciso di fare delle romantiche colate di cemento per costruire un percorso turistico. Ha installato ventilatori, insegne luminose al neon, ha creato delle vasche per poter far convergere acqua sorgiva e fanghi, costruito una piccola cascata per impreziosire il camminamento; ha anche mozzato di netto stalagmiti e stalattiti per riuscire a creare un accesso alle varie stanze che sono più appariscenti delle ragazze gipsy ad un matrimonio.

“Ma perchè ci sono dei cestini per i rifiuti? Chi mai mangerebbe qui nella grotta?”

“Un sacco di persone a quanto pare, la spazzatura trabocca.”

Salgo delle scale in ferro, attraverso un ponte in plexiglass che poggia direttamente sull’acqua color avorio; giro sotto volte in calcare scolpite dal tempo (e forse anche da qualche martello pneumatico).

Sembra non finire mai. Il gruppo di cinesi già non si sente più, sono passati rapidi di stanza in stanza, corridoio dopo corridoio senza soffermarsi a notare i dettagli di quei soffitti bitorzoluti e ricchi di forme, non hanno scattato nemmeno una foto, non hanno fatto un commento o un sorriso.

Ma il bello, per noi che sappiamo apprezzare anche le cose più kitsch, doveva ancora arrivare…

All’improvviso, mentre gli occhi si poggiavano in qua e là cercando di scansare le luci più forti, ecco che appare un negozio. Sì, un negozio. Ma chi può mai pensare di mettere un negozio all’interno di cave che si sono formate 180 milioni di anni fa?

I cinesi a quanto pare.

Allora, ricapitolando, lungo questo tortuoso e coloratissimo percorso in grotte del Miocene si possono: fare foto e video, godere di aria condizionata e ventilatori, cambiarsi in cabine in cemento prima di tuffarsi in piscine ricavate nelle cavità calcaree, acquistare liquori e pietre luminescenti, mangiare, bere, ma…cosa alquanto scioccante…non si può né urinare né defecare.

Questi cinesi ci rendono la vita proprio complicata, mannaggia.

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