“Ma che meraviglia!” esclamo mentre cerco di non prendere gomitate nello sterno da chi, come me, si gira piroettando con lo sguardo all’insù.
A Londra, nel quartiere di Covent Garden, in una strada più corta di un nastro scorrevole delle casse dell’Esselunga, ci sono una manciata di palazzi colorati che al solo guardarli, infondo all’istante l’energia e la spensieratezza del carnevale di Rio. Butto lo sguardo in qua e là come si fa quando si viene invitati a casa di qualcuno che non conosci, senza dare nell’occhio ma con attenzione scrupolosa ai dettagli. In tutta questa esuberanza le finestre blu si aggiudicano un posto nel mio cuore. Cerco di scattare qualche foto senza disturbare le persone sedute ai tavolini dei bistrot anche se la loro scelta mi appare un po’ azzardata, è un po’ come mangiare per strada durante la corsa dei tori a Pamplona. Ogni volta che mi fermo e provo a scattare una foto mi ritrovo una decina di braccia tese nella mia stessa direzione che si sovrappongono all’ inquadratura.
E allora le faccio a casaccio, punto l’obbiettivo verso il muro giallo canarino fregandomene se in primo piano ci finiscono un paio di grosse narici; poi passo alle finestre rosa con il balconcino fiorito e alla coppia che si bacia ad occhi aperti per controllare che lo zoom sia alla giusta distanza; in ultimo metto a fuoco quell’angolino romantico dalle tonalità verdi abbellito da un albero che adombra un uomo dall’aspetto distinto e lo sguardo spaesato che sorregge una ventina di buste in cartone griffato.
In tutto saranno all’incirca sessanta passi (forse esagero per eccesso) ma, nonostante la brevità e la confusione, è un luogo veramente carino.
Se le città fossero tutte così non ci sarebbe più tristezza negli occhi della gente probabilmente, a pensarci bene… come potrebbe esserci con tutti queste tonalità accese?
Sempre detto…la storia di dover chiedere il permesso al comune o al condominio per poter dipingere le pareti di casa propria è una fesseria bella e buona! Come si fa a ostacolare l’allegria sprigionata da una tinta color pastello o fluo, perchè non azzardare dei pois o qualche luccicante brillantino? Perchè non godere di finestre e portoni pitturati con colori primari o con le migliaia di variazioni tonali? Sarebbe come mettere un veto su che musica far uscire dalla finestra, o come se le risate non potessero spandersi tra le corti e nei giardini se non previo concessione o come se venissero dati degli orari ai sorrisi.
Fortunatamente la natura non ha queste stupide regole e si mostra per quello che è…immaginate se anche un fiore dovesse tingersi di grigio perché qualcuno glielo impone…i nostri giardini sarebbero più tristi di una puntata di Anna dai capelli rossi.








































