Autore: Alberto Nocentini

“…Ogni mattino nella città del Fiore di alzano in due, un furbo e un bischero…”

Basta questa frase per capire che l’autore sa esattamente di cosa sta parlando.

Il libro si presenta come un pamphlet satirico le cui storie mostrano, senza freni né riserbo, i difetti di una delle più belle città del mondo.

Ad accompagnare il lettore in giro per il capoluogo toscano c’è Fanfarello (diavolo partorito dalla mente di Dante) che, in qualità di principe dello sberleffo, viene ingaggiato dal Capodiavolo per descrivere Firenze.

Le storie sono brevi e trattano in maniera puntuale tutti i fiori all’occhiello, i problemi e le assurdità di una città devota tanto alla bellezza quanto al degrado.

I controsensi sono la realtà portante di una narrazione che non si può contestare in alcun modo, infatti, chi abita o conosce Firenze, troverà alcuni passaggi così veritieri da essere esilaranti!          Nel complesso la lettura però a mio parere rimane un po’ noiosa e il grande spirito di critica e di denuncia, si attenua un po’ durante il racconto. Avrei preferito restasse spigoloso nelle descrizioni nutrendo così lo spirito di autocritica che, ogni tanto, tutti i cittadini dovrebbero avere.

L’autore centra in pieno i luoghi e le manifestazioni simbolo della città, dallo scoppio del carro, ai musei, alla lettura di Dante in Santa Croce, alla puzza di urina del centro storico, sino al discutibile problema del turismo di massa e alla storia infinita dell’aeroporto cittadino. Non manca proprio nulla.

“…Sui marciapiedi di una piazza come quella di San Marco, dove transitano in continuazione decine di autobus di linea, contornati da sciami di motorini, si servivano cappuccini aromatizzati al benzene e paste condite colle polveri sottili. …”

Nel complesso mi è piaciuto poco la narrazione e moltissimo l’attenta osservazione di tutti i problemi di una città che si vanta di essere un salotto a cielo aperto e che altro non è che un luogo nel quale il turista è più importante del cittadino e dove i problemi non vengono risolti ma tollerati finendo così per diventare dei veri e propri protagonisti del panorama cittadino al pari delle più preziose opere d’arte.

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