I dipinti di Monet?

Di una noia mortale!

Se me lo avesse chiesto qualcuno avrei risposto così.

Le ninfee. Gli iris. Ancora le ninfee. I papaveri. I girasoli. Di nuovo le ninfee. Ora, è vero che la Natura è meravigliosa, ma guardare ogni tanto più in là del laghetto no?!

Poi ho visitato casa sua…

Uno dei luoghi più magici di questo viaggio in Normandia. Sono una tipa strana si sa, vado letteralmente al manicomio quando sto in mezzo alla natura selvaggia, mi metto ad osservare da vicino la grandezza e la forma dei pistilli, le sfumature di colore dei petali dei fiori, le foglie e i piccoli filamenti panciuti che le attraversano, le spine degli arbusti… sembro allucinata, poggio lo sguardo in qua e là alla rinfusa cercando di non scontentare nessuno.  Abbraccio gli alberi, do pacche ai cespugli e lancio occhiate languide ai ciuffi d’erba.

Passeggiare in mezzo al verde è un bisogno primordiale e farlo qui, nel giardino di casa di Monet è un’esperienza incantevole. Uno dei parchi più ricchi che abbia mai attraversato, abbondante e sfarzoso. Non importa quanto contenuto sia nelle dimensioni, la varietà e l’elegante condivisione degli spazi tra piante crea un ambiente quasi fiabesco, irreale e gioioso.

Un’esplosione di profumi mi accompagna in questo luogo la cui atmosfera di pace ed euforia sensoriale mi disorienta, non posso fare altro che abbandonarmi a me stessa lasciandomi travolgere dai sensi, imitando così, i dolci movimenti sinuosi dei fiori dagli alti steli che oscillano al vento. Le piante si sfiorano e si accarezzano tra loro. Cosa non darei per essere uno filo d’erba di questo giardino, baciato dal sole e cullato dalla fresca aria, perfetto da solo e unico, in mezzo a tutto il resto del mondo.

Mentre mi faccio sorpassare da un gruppo poco curioso, mi abbasso a cercar i piccoli insetti. Mai visto tanta frenesia e confusione. Ragni di piccole dimensioni, api panciute, mosche, formiche, coccinelle, svolazzano in qua e là come impazzite. Un così convulso turbinio tra noi umani potrebbe esserci solo con tre frasi : “hai spento il gas?” (e allora nel dubbio corri come Bolt), “sono iniziati i saldi” (e anche se hai tutto, spendere per risparmiare è sempre una buona idea), “open bar”, (questa si spiega da sola).

Ad ogni passo cammino nei quadri di Monet e mi atteggio come la dama dall’ombrello verde.

Ora capisco perché era in fissa con i fiori. Non posso dargli torto.

Casa sua è arredata con gusto; sono sorprendenti la collezione di opere giapponesi e i colori brillanti dei diversi ambienti. La vista dalle camere che affacciano sul giardino è senza alcun dubbio il punto forte di questa visita. Tutto è così ordinato e nel contempo vissuto, la cucina è ben fornita e il letto ha una leggera fossa dal lato sinistro. Ho quasi la sensazione che Monet debba rincasare da un momento all’altro; lo vedo già mentre, facendosi largo tra gli ospiti, torna a sedersi sul suo sgabello nel grande salone d’angolo, lo vedo passarsi una mano tra la folta barba, e sospirare prima di dipingere l’ennesimo fiore.

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