A Gradara, in prossimità della cinta muraria del piccolo borgo, esiste un teatro molto particolare, si chiama Teatro dell’Aria. Sul suo palco vanno in scena degli attori fuori dall’ordinario: i volatili. Avete capito bene, rapaci provenienti da tutto il mondo si esibiscono in voli liberi dando luogo ad un intrattenimento suggestivo ed emozionante.
Ogni giorno a rendere unica e speciale l’esibizione c’è lei: Dorella Romagnoli, la vera star di questi spettacoli, lei riesce a richiamare a sè enormi rapaci con l’eleganza che aveva Biancaneve quando porgeva l’indice per far atterrare i piccoli fringuelli canterini. Vederla a lavoro non è solo affascinante ed entusiasmante, lei riesce a trasformare dei comandi di falconeria all’apparenza semplici, in movimenti di pura poesia, mostrando al pubblico tutta la forza e l’eleganza di un rapporto primordiale tra umano ed animale e dando così vita ad una ‘dialogo’ che ha del magico.
Dorella, come hai scoperto questo mondo così particolare e poco conosciuto?
La passione è sbocciata in me quando ero ancora una bambina, guardando volare poiane e gheppi nei cieli delle mie campagne mi chiedevo come fosse il rapporto tra uomo e rapace.
Dorella entra a far parte del mondo della falconeria nel 2010 ma è solo nel 2012, dopo aver conosciuto Massimo Lanatà, che intraprende un percorso di formazione al suo fianco e tramuta l’hobby in attività lavorativa vera e propria.
Vedi Daniela, a differenza di altri paesi europei ed extraeuropei, nei quali l’arte della falconeria a livello professionale prevede anche corsi formativi ed esami valutativi, in Italia se si vuole intraprendere un percorso di formazione valido, bisogna trovare un Maestro capace, con almeno un’esperienza decennale di attività professionale che abbia quindi la giusta dose di pazienza e tempo da dedicarti per tramandare le basi teoriche e il metodo pratico di gestione/manipolazione dei rapaci.
Che cos’è il Teatro dell’Aria?
Il Teatro dell’Aria è un parco ornitologico e centro di falconeria con annessa scuola di formazione. La missione del nostro parco è quella di, fungendo da banca genetica, sviluppare ricerche e strutturare progetti per la conservazione dei rapaci in natura e nel contempo, mostrare ai visitatori questi animali così maestosi e fragili allo stesso tempo, far conoscere le loro caratteristiche/particolarità e divulgare l’arte della Falconeria (che ricordiamo essere patrimonio immateriale dell’umanità).
L’uccello rapace in natura ricopre un ruolo fondamentale, ritrovandosi all’apice della catena alimentare, determina la salubrità dell’ambiente e proprio per questo la sua presenza è preziosa se non addirittura fondamentale; la maggior parte delle persone non conosce i modi con i quali possono aiutare a salvaguardare questi animali nel loro habitat naturale e noi esistiamo anche per questo, mettendoci a disposizione di tutti per la protezione di queste delicate creature.
Come si svolgono i tuoi spettacoli?
Durante le dimostrazioni di volo libero (che si tengono nel nostro parco dei rapaci) volano 35 rapaci di specie diverse; il volo è accompagnato da sottofondo musicale e da accurate e curiose spiegazioni pedagogiche. Un’altra mia grande passione è l’equitazione, infatti devo confessarti che ho un progetto nel cassetto: preparare rapaci e cavalli per spettacoli di falconeria a cavallo.
Non oso immaginare quanta difficoltà possa nascondersi dietro un tale addestramento ma ecco, a proposito di difficoltà ed esercizio, non credo che l’assenza di un cavallo renda le cose poi molto più semplici e mi domandavo: come si svolge una giornata al centro ornitologico?
Appena si varca il cancello, la prima cosa da fare è il controllo degli animali, cioè accertarsi che ognuno di essi sia in salute generale; successivamente si procede alla preparazione della carne (varia tra carne rossa e bianca, rigorosamente cruda ed eventualmente integrata con preparati multi-vitaminici in polvere) dopodiché si svolgono quelle attività di pulizia che mantengono gli ambienti dei rapaci in ordine, lindi e con disponibilità di acqua fresca per il bagno ed eventuale idratazione (rara nei rapaci che acquisiscono i liquidi di cui hanno bisogno dal pasto quotidiano).
Per quanto riguarda l’alimentazione devo precisare dei dettagli fondamentali: i rapaci mangiano regolarmente una volta al giorno e sempre dopo il volo libero, questo perché il rapace in natura è prevalentemente stimolato al volo per la diretta ricerca di cibo (caccia) e noi andiamo così a ricreare quello stimolo intenzionale al volo dinamico ed attivo con il mantenimento di un peso corporeo che varia da rapace a rapace, questo peso si chiama Yarak (termine orientale che significa “spirito di caccia”). Lo Yarak è un peso di equilibrio tra forma fisica che sarà caratterizzata da una buona presenza di massa muscolare (quindi un fisico tonico e preparato come quello di un atleta) ed interesse mentale al volo libero (quindi volontà del rapace di volare con dinamicità, con particolare attenzione ai comandi del falconiere). Applicando questo metodo sarà di conseguenza necessario pesare quotidianamente il rapace per poter determinare la razione di cibo da somministrare in quello stesso giorno per poter mantenere il suo peso Yarak (il monitoraggio giornaliero del peso ci permette anche di capire se l’animale è o non è in salute e quindi ci da la possibilità di intervenire tempestivamente con eventuali cure o accorgimenti).
Dopo l’attività di controllo del peso di ogni singolo rapace, si svolgeranno tutte le mansioni direttamente collegate alla preparazione per il volo libero, tra cui l’attivazione degli apparati di emissione di segnale (radio o gps) che ci permettono di ritrovare i nostri rapaci nel caso si allontanino oltre il nostro campo visivo (o per cause meteo avverse o per altri fattori non imputabili né alla volontà del rapace né alla bravura del falconiere); nel frattempo il pubblico prende posto in tribuna. Alle 17.30 inizia lo spettacolo che durerà circa 60 minuti.
Dopo lo spettacolo verranno pesati nuovamente tutti i rapaci che hanno volato, poiché durante il volo vengono somministrati dei bocconcini di carne ad ogni arrivo dei rapaci al nostro guanto, così per concludere la razione giornaliera verrà servito il restante pasto; nel frattempo i visitatori possono ammirare da vicino gli animali esposti e chiedere curiosità a tutto lo staff che è sempre a completa disposizione del visitatore. A fine giornata verrà fatto un controllo generale delle attrezzature usate durante il giorno, saranno puliti e ordinati gli ambienti di lavoro e sarà svolto l’ultimo giro di osservazione di buona salute di tutti gli animali del parco (con lo stesso metodo del mattino).
Non basta la passione, ci vuole molto impegno, dedizione ed amore. Questo straordinario rapporto tra falconiere e rapace, così sempre a stretto contatto e con un’intesa che va al di là di un comando o di un richiamo, è per me qualcosa di ammirevole e, devo confessare, invidiabile. Due linguaggi diversi ed un’unica intesa. Ispirante direi.
Sai Daniela gli animali vanno protetti e per farlo bisogna conoscerli. Il nostro centro rapaci collabora con diverse strutture universitarie per portare avanti progetti di ricerca finalizzati allo studio delle patologie dei rapaci e crioconservazione. A proposito di quest’ultima devo dire che, purtroppo, la scienza non è ancora riuscita a dare risposte e basi metodiche efficaci ed è per questo che supportiamo questa giusta causa. Nel nostro parco sono presenti rapaci provenienti da tutto il mondo, di diverse grandezze e con differenti abitudini, tra i tanti abbiamo: falchi, aquile, avvoltoi, gufi, etc… I più rari sono una coppia di Falco Giocoliere, un rapace che in natura vive in Africa. È anche presente l’aquila più grande al mondo, l’Aquila di mare di Steller e l’aquila con l’apertura alare più grande al mondo, l’Aquila di mare coda bianca.
Mentre passeggiavo accanto a loro cercando di guardarli negli occhi e osservarne ogni singola sfumatura del lucente piumaggio mi veniva quasi voglia di coccolarli nonostante le grandi dimensioni, gli artigli affilati e i becchi poco rassicuranti. Ma… é vero che non si devono accarezzare le piume?
Verissimo! Le penne e piume dei rapaci sono delicatissime e hanno uno strato di protezione che le rende idrorepellenti, quando noi li accarezziamo andiamo a togliere quella patina protettiva con il grasso della nostra epidermide e il piumaggio risulterà opaco e sfaldato. Oltretutto i rapaci, ad eccezione di pochi, non amano proprio essere accarezzati.
Oltre agli spettacoli aperti al pubblico che si tengono tutti gli anni durante l’estate sino al 12 settembre, nel vostro centro ornitologico fate anche corsi?
Nel nostro centro di Falconeria organizziamo corsi di formazione di diverse durate e in base agli obbiettivi dei nostri corsisti viene scelto il pacchetto orario. Tutti i corsi permettono al neofita di affacciarsi a questo mondo meraviglioso con nozioni teoriche su vari aspetti della Falconeria, storia, applicazioni moderne e sulle caratteristiche e bisogni dei rapaci e attività pratiche, dove si andranno a sviluppare, non solo le abilità necessarie per la manipolazione e il volo in libertà del rapace, ma anche acquisire le competenze per garantire la salute fisica ed il benessere dei soggetti detenuti in cattività offrendo loro la possibilità di esprimere il meglio delle loro capacità nel rispetto delle doti di ognuno e di come la loro indole li spinge ad interagire con l’uomo.
Un proverbio Lakota recita: “Non aver paura di essere solo. Le aquile volano da sole. I piccioni volano in gruppo.”
In questo caso questi rapaci volano sì da soli ma hanno una fenomenale partner a terra. La falconeria, diffusa già nel VII Sec. a.C. in Oriente, è forse uno dei più antichi metodi di caccia al mondo e, sicuramente, uno degli addestramenti più difficili e straordinari esistenti, questa pratica affascina persone di ogni età e il poter vedere da così vicino volatili che raramente riusciremo a scorgere persino in cielo è una vera fortuna. Grazie a voi si possono conoscere questi splendidi coabitanti del Pianeta e godere del loro spettacolare volo libero.
Non posso che ringraziarti Dorella per questa istruttiva e affascinante chiacchierata; ammiro la tua professionalità e la tua elegante delicatezza che ti accompagna in ogni spettacolo. C’è del feeling con questi splendidi esemplari, si vede, ed è sicuramente frutto di tanta dedizione, lavoro e rispetto che dimostri di avere verso i tuoi compagni di scena.
Ti faccio un’ultima domanda prima di lasciarti: che cos’ è il VIAGGIO per te?
Per me il viaggio è un’evoluzione, una metamorfosi, dove le continue scoperte che incontri lungo il cammino ti segnano in modo indelebile e ti plasmano per quella che sei oggi e non eri ieri, grazie alle mete che ti prefiggi attimo per attimo.