Me li sono ritrovati tra i piedi in alcuni dei luoghi che ho avuto il piacere di visitare nel mondo. Non sono molti, ma sufficienti per farne una piccola lista.

Dai ghiacciai neozelandesi ai sentieri in Toscana, sulle coste della Francia e nelle campagne inglesi, questi mucchietti di sassi sono onnipresenti ma, cosa sono?

I tumuli di pietre posizionate una sull’altra a formare una figura verticale non sono altro che dei segnavia, indicatori di percorso per far capire a chi sta seguendo quel sentiero che sì, non si è perso! La forma allungata viene paragonata ad un piccolo uomo ed è per questo che il nome in Italia varia da: ometto di pietra o uomo di pietra o omino di pietra insomma, a me in tutta sincerità pare più un cono rovesciato (ma si sa che io ho sempre fame perciò non conta) comunque, in entrambe i casi, le palle starebbero sotto perciò…

Ogni volta che se ne incontra uno è difficile resistere alla tentazione di posizionare un piccolo sasso in cima a tutto, cercando di non far crollare l’intera costruzione. Ho sempre avuto il sospetto che distruggerne uno provando ad appoggiarci la piccola vetta, portasse male ma, è una mia stupida supposizione basata sul nulla.  (Però se mi cadono li rimetto subito tutti in pila!)

Appoggiare un sasso sopra ad altri è un modo per dire “anche io sono passata da qui”, è come prender parte ad una piccola opera, ad un segnale anti smarrimento eretto insieme a completi sconosciuti che in tempi diversi hanno contribuito con il loro mattoncino.

Insomma, non sono solo ammassi verticali da fotografare, sono dei veri e propri aiuti, basti pensare che nei paesi scandinavi i cumuli di pietre sono segnali per i naviganti annoverati persino sulle carte nautiche e frequentemente manutenuti.  I Cairn (definizione più corretta attribuita a queste costruzioni impilate a secco) sono sempre esistiti e se ne hanno esempi di epoche lontanissime disseminati per tutto il Globo. I loro utilizzi sono molteplici a seconda delle dimensioni, delle forme e dello scopo: ci sono i cairn sepolcrali, come quelli di Clava Cairns in Scozia; nelle stesse Highlands se ne trovano di enormi risalenti al neolitico come ad esempio quello di Camster Cairns.

Vediamo perciò che i tumuli possono anche introdurre ad ambienti sotterranei  o fungere da semplice riparo; in Sud Africa piccoli ometti in pietra segnalano la presenza di fosse comuni dei soldati inglesi e in Australia, sulla costa tra Cairns e Port Douglas ce ne sono a centinaia di diverse forme e altezze tutti vicini come a formare una città di pietra.

Dalla Grecia ci arriva invece una leggenda che vede come protagonista Ermes, il Dio dei viaggi via terra. Avendo egli ucciso il servo preferito di Era (Dea del matrimonio e della fedeltà coniugale) venne chiamato in giudizio. La giuria era composta, ovviamente, da tutte le altre divinità che si presentarono munite di una pietra per decretare chi avesse torto e chi no. L’ordine fu: ‘lanciate il sasso contro chi pensate abbia ragione’ e, essendosi difeso benissimo, Ermes venne sepolto sotto un mucchio di pietre.

E così che nacque il primo cairn.

Quando si dice: la ragione è dei fessi….

 

 

 

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