Autore: William Sutcliffe
La copertina riassume in breve tutto il libro. Diciamo che è lo spoiler perfetto.
“lei va in India per cercare se stessa, lui va in India per cercare di andare a letto con lei”
Due studenti poco più che diciannovenni decidono di partire per tre mesi prima di affrontare l’università. Lei vuole fare qualcosa di epico mentre lui, che odia viaggiare, la segue solo per provarci.
Ne viene fuori una storia rocambolesca a tratti esilarante.
Lui non ha filtri, parla con così tante parolacce che non puoi fare altro che ridere delle sue conversazioni. Ha paura delle malattie, odia i posti affollati, la sporcizia, il riso con le lenticchie, è carnivoro, non pratica yoga, non ha tolleranza né pazienza e non ha alcuna voglia di conoscere gente. Purtroppo per lui, dovrà affrontare tutto ciò che odia e resistere forzatamente ad un mondo che detesta e che impaurisce perché la sua compagna d’avventura ad un certo punto lo abbandonerà.
Un viaggio dal nord al sud dell’India, il cui intento non è propriamente quello di descrivere il paese, eppure viene fuori il suo vero carattere, tutti i suoi profumi, gli odori e le difficoltà di una vita di miseria. Senza peli sulla lingua, senza false ipocrisie e senza inutili salamelecchi, l’India viene fotografata così com’è: nuda e cruda.
Riuscirà a sopravvivere tre mesi da solo in questo paese ostile?
“Ero partito dal concetto che viaggiare fosse una condizione di merda a cui uno doveva sottostare per raggiungere il luogo che voleva vedere, invece mi resi conto che, forse, erano i luoghi ad essere di merda, e uno doveva sopportarli per dover viaggiare…”