A Lourdes si va per pregare, per portare un omaggio alla Madonna, per assistere ad una messa in attesa della benedizione, a bere l’acqua dalla fontana e ad osservare il silenzio.
Ma se hai un cane, nonostante tu abbia fatto centinaia di chilometri, ti attacchi al piffero e resti fuori!
Ora, parliamone. Io sta cosa del lasciare i cani fuori dai luoghi di culto non l’ho mai capita veramente. Non siamo tutti creature di Dio? Non si professa l’amore incondizionato, la gentilezza, la tolleranza e la compassione? E allora? Il cane perché non può entrare con me in un parco enorme pieno di spazi verdi e strade asfaltate?
Ed è inutile dire: “magari abbaia e disturba la celebrazione”, perchè ci sono neonati e ragazzini che spaccano i timpani (per non dire altro) più di un gruppo di scimmie che si contendono un cesto di banane.
Vorrei mettermi a discutere con l’impettito volontario che sta al cancello, che con aria di sfida cerca di spingermi con lo sguardo il più lontano possibile da lì, ma sarebbe tempo sprecato. Come ripiegare quindi ad una situazione così poco piacevole ed ingiusta? Facile: o ti dai allo shopping sfrenato, o vai a visitare il castello.
Superate le strade del centro con le vetrine delle gioiellerie straripanti di collane, pendenti, rosari, bracciali…e passati in gran velocità i negozi con il volto della Vergine stampato su qualsiasi oggetto abbia una superficie più grande di mezzo centimetro, sono arrivata indenne ai piedi dell’altura sulla quale si erge la piccola fortezza.
Le mura ruotano intorno alla base del promontorio in maniera irregolare disegnando un percorso ondulato davvero bello. Si può accedere al piccolo borgo racchiuso all’interno della fortezza percorrendo l’antico sentiero che costeggia la parete di roccia o salendo comodamente con un ascensore. Il percorso di visita è ben segnatalo e, anche se a dir la verità, non dura parecchio, è un luogo ben tenuto, particolare e suggestivo; ci sono una piccola chiesetta, delle dimore adibite a museo con utensili, antichi costumi tradizionali e manufatti ed un giardino fiorito con cespugli di lavanda che sprigionano un delizioso profumo.
Ciò che colpisce di più (motivo per il quale consiglio la visita) è il suo panorama. Salendo sulla torretta più alta, c’è una terrazza abbastanza grande dalla quale poter vedere la città di Lourdes a trecentosessanta gradi. Ci sono i tetti neri spioventi delle case, le montagne verdi sulle cui cime si adagiano nuvole candide, il fiume che scorre placido e, ovviamente, c’è l’immenso Santuario.
Un leggero venticello mi accarezza il viso, in lontananza sento il rombo di alcune moto, le nuvole scivolano sui pendii come a volerli accarezzare e sulla torre di questa fortezza ci siamo solo io e il mio cane a godere di questo favoloso spettacolo.
Socrate scrisse una tra le frasi più condivise al mondo: “Più gente conosco, e più apprezzo il mio cane”.
Ripenso alle parole dell’uomo all’ingresso del Santuario e al suo tono categorico “il cane non può entrare!” vorrei che ci vedesse adesso mentre sorridiamo e ci godiamo rilassate tutto il fresco del mattino.
Ancora una volta: umani 0 – cane 1.