Autore: Yu Hua
“…in questo libro, raccontando le sofferenze della Cina, ho raccontato anche la mia sofferenza. Sono la stessa cosa.”
La Cina che si trasforma passando dagli anni della rivoluzione culturale di Mao al capitalismo. Hua riesce a catturare tutta l’essenza di un Paese scegliendo dieci parole per descriverlo. Attraverso i suoi ricordi l’Impero del Sol nascente (come veniva chiamato dai Romani), ci appare in tutte le sue nefandezze e in tutte le sue fragilità.
Un popolo che ha dovuto subire le carestie, la fame, le persecuzioni, le truffe, i furti, le violenze fisiche e psicologiche. Passeggiando mano nella mano con Yu sui terreni delle sue memorie, si scoprono luoghi remoti fatti di campagne e lavoratori indefessi, di case senza libri e di spie di ogni età.
“La rivoluzione culturale era già cominciata e una bambina di seconda era stata criticata perchè, piegando una fotografia di Mao Zedong, aveva fatto comparire un segno a forma di croce sul suo volto. Tutti la chiamavano la ‘piccola controrivoluzionaria’…Finita l’assemblea, la maestra radunò i bimbi di prima elementare e ci invitò a denunciare i piccoli controrivoluzionari che si nascondevano tra noi…”
Yu cresce in un’epoca senza libri, eppure diviene uno dei più amati scrittori del nostro secolo. Ha una sincerità ed una trasparenza quasi infantili nel raccontare vicissitudini ed accadimenti della sua città. Molte delle storie che ci offre sono talmente tristi ed ingiuste che si fa fatica ad ingoiarle ma, nonostante sia un libro intimo e delicato, ci da il giusto spessore politico economico e culturale di un Paese tanto sconfinato e difficile da perscrutare come la Cina.
Questo romanzo è un viaggio totalmente insolito che, attraverso una nazione tormentata, riesce a mettere in luce le difficoltà odierne che continuano a persistere nonostante sia passata da essere annoverata tra i Paesi del terzo mondo, a potenza economica mondiale.
Mi è piaciuto molto, nonostante la tetraggine che aleggia sopra ogni capitolo, mi ha permesso un tour della Cina tra quelle strade secondarie delle quali raramente si parla, quei luoghi dove si nascondono le persone di cui nessuno parla ma che in realtà sono le sole protagoniste della Storia. Gli attori senza occhio di bue, su palcoscenici senza sipario.
“…bastava essere prudenti per tirare avanti serenamente. Oggi invece per tanti cinesi la Vita è una guerra, sia per la concorrenza spietata sia per l pressione pazzesca cui sono sottoposti. In un contesto sociale del genere, è naturale che trionfino la legge della giungla, i raggiri e gli imbrogli e che a soccombere siano quelli che rispettano la legge, mentre ai furbi va sempre dritta.”
A questo punto mi domando: ma non è esattamente così per tutti noi?
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