Autore: Gianluca Gotto

Capita che durante la vita si facciano dei viaggi inaspettati ma, è raro che durante un viaggio si trovi una vita inaspettata.

Credo che sia mio dovere avvertire il lettore: munitevi di matita perché mentre sfoglierete le pagine sentirete sicuramente l’impulso di sottolineare dei suggerimenti di viaggio, delle frasi sulle quali riflettere o di cerchiare curiosità che non ti aspettavi.

Non mi sono appassionata subito alla storia, lo ammetto, perché seppur descritta molto bene, mi creava un certo stato di attesa e immobilità che mi spingeva a continuare ma senza un grande entusiasmo poi…ho incontrato Guilly ed è stato subito amore. Un uomo che guida solo moto Royal Enfiled, che sembra fuori dal tempo e dallo spazio e che nonostante le stranezze si rivela il personaggio non protagonista più figo di sempre.  Lui, con i suoi saggi consigli, con le leggende raccontate come fossero l’elenco della spesa e lasciate in sospensione come nuvole di fumo, lui, con il coraggio di uno che lascia accadere le cose senza preoccuparsi che le cose accadano, è proprio questo signore a diventare, in una manciata di pagine, l’uomo con il quale vorresti anche tu viaggiare. E poi…

E poi va a finire che conosci un po’ di te dietro l’inchiostro di qualcun altro.

Il viaggio in moto lungo tutto il Vietnam è descritto in maniera puntuale, coinvolgente ed a tratti avvincente. “…la vita è armoniosa, siamo noi che ci inventiamo problemi che non esistono…”, come sussurri all’orecchio fatti ad un amico a cui si tiene molto, le parole di Gianluca infondono coraggio e serenità, non chiedono il permesso di entrare nella tua anima ma, alla fine è quello che fanno. Ti colpiscono, magari tanto, magari poco, potranno sembrare banali, forse folli o scontate, ma lo fanno.

Un libro che si legge con leggerezza sino all’ultima pagina e, una volta letta la parola fine, non vedi l’ora di andare anche tu in Vietnam per ripercorrere fisicamente tutti quei chilometri, per sentire il gusto delle zuppe, l’odore della pioggia che ti sorprende col suo scroscio incessante, l’emozione dei sorrisi amichevoli e dei gesti gentili.

Perché leggere questo romanzo? Tra i molti concetti che mi hanno trovato in accordo con la visione della vita da lui esposta, forse ce n’è uno che, più degli altri mi sembra appropriato come risposta: “…come fai a capire di cosa sei capace se non provi mai niente di diverso da quello che fai sempre?…”.

 

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