Decido di andare a Padova per un fine settimana. Non ci sono mai stata ma, facendo un’inconsueta conversazione con una deliziosa coppia di anziani che, per il loro cinquantesimo anniversario, con l’entusiasmo di giovani esploratori e due bastoni marrone lucido fiammanti avevano attraversato l’oceano dalla lontana Argentina, scopro che il loro lungo viaggio tra le varie capitali europee e qualche isola, include anche Padova.
Accidenti, per inserirla tra le tappe di un tour oltreoceano dev’essere interessante per forza.
Prendo a braccetto la mia ignoranza e compro un libro che, tra tanti, mi incuriosisce per la sua diversità e per la scrittura semplice e accattivante. 
Mi fa compagnia per tutto il fine settimana, leggo con piacere le curiosità sulla città, sulla seconda università più antica d’Europa, sui sogni di Freud e sul Santo;  rispolvero un po’ di storia che, diciamocelo, fosse insegnata così a scuola, sarebbe sicuramente più semplice non odiarla. 
Un libro tanto frizzante, non poteva che essere scritto da una persona piena di energia e intraprendenza come Paola Tellaroli. 
“Paola dimmi la verità, hai fatto studi particolari o sei curiosa per natura?”
“Direi entrambe le cose: sono un’ appassionata e curiosa viaggiatrice, ma ho dovuto anche studiare molto per poter scrivere questo libro e tutti gli altri!”
“Non sei originaria di Padova eppure, hai scritto dei libri molto particolari che riguardano questa città. Per conoscere così bene un luogo dubito basti passeggiare senza meta e guardarsi intorno, ci vuole sicuramente attenzione, una buona dose di camminate con lo sguardo all’insù per non perdersi nemmeno un particolare e, una gran sete di conoscenza.  Come è nato il progetto?”
Allora, il progetto non è nato, è capitato, come tutte le cose belle nella vita! Long story short: conoscevo la collana delle “101 cose da fare” nelle principali città italiane, edita da Newton & Compton da quando, nel 2008 mi ero trasferita a Milano e mi ci annoiavo a morte. Fu così che un amico mi suggerì di leggere le “101 cosa da fare a Milano almeno una volta nella vita”, che trovai interessante e divertente… peccato per la città. Subito dopo lessi anche quello su Bologna, un’altra città che mi aveva adottata, ma questa felicemente. Così, appena arrivai a Padova per lavoro, non conoscendo niente e nessuno, andai in libreria e chiesi le “101 cose da fare a Padova almeno una volta nella vita”, ma il libraio mi rise in faccia e mi disse che non solo non esisteva il libro, ma nemmeno c’erano tutte quelle cose da fare in città. Questa risposta mi spaventò: dov’ero finita?!
A me invece Padova era sembrata una frizzante e splendida città, una boccata d’aria fresca! Quindi, senza libro, mi misi a fare la turista-fai-da-te nel weekend e in poco tempo una ragazza che viveva a Padova da svariati anni mi fece notare che io sapevo già più cose di lei sulla città e mi disse che quel libro che tanto volevo… avrei dovuto scriverlo io. E – qualche bicchiere dopo – mi convinse a scrivere una email alla Newton & Compton. In quella lettera però io, invece di propormi, chiedevo soltanto se avessero in programma quel libro e, motivandoli, diedi degli spunti sulle attrazioni che avrebbero potuto inserire. Mai e poi mai mi sarei immaginata una loro risposta di quel tipo, ovvero: “bellissima idea, perché non lo scrivi tu?”
Io là avrei potuto tranquillamente elencare i 101 motivi per cui non era il caso che lo scrivessi io, ad esempio perché sono una biostatistica, perché vivevo a Padova da 6 mesi e mi perdevo ancora nel centro storico… ma non ci ho pensato due volte e ho accettato, perché credo che queste occasioni capitino solo una volta nella vita. E fu così che in sei mesi, nonostante facessi altri svariati lavori, finii il libro che fu un successo e da là iniziarono a commissionarmi altri lavori, che al momento ammontano a sette, su Padova e non. Il mio più grande sogno adolescenziale così si è realizzato. Sembra una favola, no?”

“Sembra più che una favola! Queste cose allora non succedono solo nei film hollywoodiani o tra le pagine di qualche bel romanzo, mi affascina il tuo racconto, ha il gusto della felicità.
Dimmi Paola, dopo la stesura di questi libri sei indiscutibilmente un’ esperta della città, volevo sapere, qual’è la parte di Padova che preferisci?”
“Uh, che domanda cattiva, ce ne sono molte! È impossibile per me scegliere fra la romantica piazzetta san Nicolò, il fermento di piazza Capitaniato, la leggerezza dell’orto botanico, i profumi del Sottosalone, il fascino di porta Portello, la bellezza colta di Prato della Valle e l’incantevole ghetto ebraico. In tutti questi luoghi ho ricordi fantastici, che mi legano a questa città… Sarà che da poco ho fatto l’ennesimo salto di residenza e la nostalgia gioca brutti scherzi, ma è davvero una meravigliosa città nel suo complesso.”
Hai vissuto la città come la ‘tua’ città o con lo spirito da esploratrice di passaggio?”
Direi entrambe, una non credo escluda l’altra. Infondo è stata la mia città per sette anni, e comunque non ha mai smesso di sorprendermi! Era la mia città in quel periodo, una città dapprima capitata per puro caso e poi scelta, ma consapevole del fatto che la mia irrequietezza mi avrebbe portata altrove.” 
Quanto può essere complicato scrivere una guida turistica e quanto questa definizione rappresenta il tuo lavoro?”
Scrivere una guida turistica implica decisamente molto lavoro, però non lo definirei complicato… forse perché la passione che si mette nel fare le cose le rende più facili! Non so se mi identifico nella mera scrittrice di guide, perché spero che i miei lettori sappiano apprezzare anche lo stile narrativo che inserisco nei miei lavori. Ecco, direi che a me piace fare divulgazione di viaggio, rendendo interessanti anche cose che tradizionalmente si presentano pallose, se possibile facendole capire con aneddoti simpatici, come ho cercato di fare con “101 perché sulla storia di Padova che non puoi non sapere”. Il mio più grande successo è stato riuscire ad attirare moltissimi giovani alla lettura di un libro sulla storia della loro città, è bastato mascherarlo con un titolo accattivante: ‘Misteri e storie insolite di Padova’!”
“Paola hai qualche aneddoto particolare che riguarda la tua vita in Padova?”
In sette anni, anca massa (ndr. anche troppi)! Non saprei veramente da dove cominciare!”
 
“Mi riservo di farti questa domanda in seguito, magari davanti ad una birra  o ad uno spritz (che io personalmente non amo ma credo sia apprezzato da tutti i veneti). Allora potrai dirmi qual’è secondo te  il miglior modo di girare/conoscere una città nuova (se esiste un metodo)?”
Beh, immagino che ognuno abbia un modo proprio, che calza perfettamente e risponde alle esigenze di ognuno. Il mio consiste nel perdersi, nel conoscere le persone che ci vivono, dal mangiare come e con loro, nel leggere i libri e le storie che provengono dal posto. Inoltre, oggigiorno ci si può affidare anche alle tecnologie, come Facebook per conoscere gli eventi e Couchsurfing per conoscere le persone.”
“Hai progetti a breve termine?”
“Bhe a dir la verità sono fiera di annunciare che in questo momento sto preparando il mio secondo libro non su Padova, ovvero una guida sulla mia città d’origine: Mantova.”  
“Bellissima notizia! Aspetterò che venga pubblicato per andar a visitare la patria della sbrisolona! Un’ultima domanda Paola, cos’è il viaggio per te?”
Il viaggio per me è libertà, è vita, avventura ed è una dichiarazione d’amore al mondo, perché si deve avere fiducia nell’umanità per viaggiare veramente.”
Una delle domande più banali che si possa fare ad un viaggiatore in realtà mi regala sempre risposte che vanno dritte al cuore, grazie Paola è proprio questo che rende speciale ogni viaggio, riscoprire la positività e la gioia negli altri. 
Foto di copertina di Francesca Bottazin
Contatti:
Facebook : Paola Tellaroli – scrittrice

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