(Prenoti tutto all’ufficio informazioni turistiche, dove sono molto competenti e veloci)

Partenza dal centro. Con me altri cinque ragazzi australiani e una simpaticissima guida locale. 

Il pulmino ci porta fuori città a circa 30 minuti dal centro. 

Abbiamo fatto varie soste in zone moto interessanti. Abbiamo visitato vecchie ville con giardini immensi.

É come fare un tuffo in un passato che non conosci ma che puoi immaginare, luoghi di sfarzo e nobiltà. Di feste danzanti e di bambini che corrono in cerchio intorno a fontane di marmo bianco.

Siamo quindi arrivati al vecchio attracco per sommergibili. In questo luogo venivano effettuati i rifornimenti e le riparazioni.

Dopo aver percorso qualche altro km giungiamo in un villaggio di pescatori. Un piccolo centro composto da piccole villette bianche con il tetto in legno e le sdraio in giardino.

É in realtà il luogo dove i capitani di marina risiedevano. Pare che per anni molte donne si siano recate qui per trovare marito perché solo qui potevano scovare dei “buoni partiti” e la storia (raccontata da un uomo del posto) vuole che persino una donna italiana abbia fatto un lungo viaggio per arrivare fino a qui ad “accalappiarsi” (a quanto pare la cosa non è stata vista di buon occhio) uno dei capitani più facoltosi sistemandosi così a vita.

Ci fermiamo difronte ad una delle tante villette per scoprire che in realtà si tratta di una casa-museo.

Il KASMU MARITIME MUSEUM

I proprietari, una coppia simpaticissima di mezza età, ha collezionato così tanti ammennicoli marinareschi da rendere la loro casa un vero e proprio spazio espositivo.

All’interno trovate una collezione particolarissima di oggetti per la pesca, o forniture da marinaio e altre strumenti di vecchia data per la costruzione o riparazione di oggetti utili ai marinai del tempo. 

Cazzo ho detto? Insomma la casa è piena di cianfrusaglie, alcune interessanti e rare, altre “prendi polvere e crea atmosfera”.

I padroni di casa sono decisamente gentili e ci accolgono come si fa con i parenti che vengono in visita da molto lontano. I loro sorrisi ci accompagnano in giro per le stanze dell’abitazione, dove ci è permesso curiosare e scattare foto.  Il giardino è veramente bellissimo. In riva al mare, con un piccolo faro bianco, un prato verde e una roccia gigante.

Dopo qualche coccola ai due tenerissimi cani e dopo aver sfogliato il diario delle firme di turisti provenienti da tutto il mondo (o quasi) che i proprietari di casa ci hanno mostrato con molto orgoglio, ci siamo spostati in sala da pranzo. 

 

Un ottimo salmone con patate lesse e la tipica salsa allo yogurt e aneto. Il tutto innaffiato da un buon tè caldo e da una bevanda dolce alla frutta. 

Per finire un dolce alla crema e ciliegia. 

Salutiamo la coppia felice e il loro paradiso nascosto e riprendiamo la strada verso il parco nazionale.

Il Lahemaa National park è uno dei parchi più strani che possiate visitare. 

Una lunga passeggiata in mezzo ad un bosco dai colori magici, fino ad arrivare alla zona delle paludi. I tronchi hanno la corteccia bicolore, nera in basso e rossa sino alla punta. Sembra quasi che qualcuno si sia scordato di dipingere l’ultima parte del fusto. É un colpo d’occhio meraviglioso!

E alla fine arriviamo ai laghi, il cuore del parco. Sì, in realtà, l’intero parco è un’enorme palude. Un luogo tanto poetico quanto pericoloso. Una guida specializzata ti precede lungo tutto il percorso. Perché quello che a te sembra un prato in realtà è un tappeto verde di piccolissime piante acquatiche e gli alberi che sembrano spuntare dal terreno, in realtà escono fuori da laghetti molto molto profondi. 

Cammini in completo silenzio e assenza di rumori, godendo di ogni riflesso sull’acqua e ogni sfumatura di verde. 

Fino a quando giungi alla torretta.

Salendo fino in cima un senso di pace mi pervade. Sono proprio in mezzo al nulla! Nessun palazzo, strada, costruzione, fabbrica, persona o animale…..solo alberi, specchi d’acqua e verde. 

Un luogo magico e unico per questo consigliatissimo a tutti gli amanti della natura e dei luoghi assurdi di questo nostro pianeta.  

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