Autore: Jerome K. Jerome

Jerome avrebbe voluto scrivere una guida turistica del Tamigi e della navigazione sulle sue acque. Durante la stesura però, si accorse di quanto il testo fosse prolisso e noioso con le sole descrizioni geografiche e le menzioni dei luoghi da visitare. Ed ecco che l’autore, aggiustato il tiro,  fa uscire dalla penna uno dei più divertenti racconti mai scritti.

La storia di tre gentiluomini (ed un cane) che partono per un viaggio a bordo di una barca a remi. Il narratore insieme ad Harris, George e l’amico a quattro zampe Montmorency salpano da Kingston e arrivano sino ad Oxford e risalendo (non senza fatica) il Tamigi. Il loro, per molte ragioni, è un viaggio lento e, a dirla tutta, anche parecchio impacciato. La loro vacanza infatti è un susseguirsi di momenti esilaranti, boccate di pipa, inconvenienti, giochi di società, serate con amici, stufati di carne e battibecchi. Le loro disavventure sono di una comicità prorompente. Tra tutte ad esempio potremmo citare quel momento in cui i tre hanno rischiato di soffocare sotto al peso del tendone che gli è cascato addosso mentre cercavano di montarlo. O quando si sono messi a lavare le camice sporche direttamente nel Tamigi, col risultato di renderle ancora più sporche. Oppure, questa è la mia preferita, quando dopo varie lunghe attese e fallimenti nel riuscire a procurarsi dell’acqua calda per il loro tè pomeridiano, escogitano un escamotage per far bollire l’acqua più velocemente …“Vi avvicinate al bollitore per essere certi che possa sentirvi, e gridate: ‘Oh no, a me non piace nemmeno. Prendiamo una limonata invece…il tè è così indigesto’. E a quel punto l’acqua trabocca dal bollitore e spegne il fuoco sul fornello.”

Non sono delle sagome?!

Un racconto intelligente e che, tra una risata e l’altra, scorre veloce (sicuramente più veloce della loro barchetta!) facendoci scivolare tra i borghi più affascinanti a Ovest di Londra. Hampton Court, Shepperton, Kempton Park, Runnymede, Reading, sono molti i luoghi che visiteranno e, c’è da sottolinearlo, l’atmosfera della campagna inglese rende questo romanzo ancora più piacevole.

Per tutti coloro che amano i viaggi avventurosi raccontati con spirito umoristico e leggero, questo è il libro perfetto; grazie a Jerome si scoprono particolari carini sulle cittadine che affacciano sul Tamigi e si naviga insieme a tre anzianotti, un po’ maldestri e dal forte temperamento, con i quali è impossibile annoiarsi.

“…Non ti farò perdere tempo, mio caro ragazzo, con il resoconto di quello che mi sento. La vita è breve e potreste andartene all’altro mondo prima che io abbia finito. Ma ti dirò che cosa non ho. Non ho il ginocchio della lavandaia. Perché non abbia il ginocchio della lavandaia non so dirtelo, ma rimane il fatto che non ce l’ho. tutte le altre malattie, invece, sì.”

 

 

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