Una delle emozioni più energiche che abbia mai provato in vita mia. 

Da ragazzini per ogni fesseria che ci piaceva dicevamo “è una cosa da urlo!”  Ma diciamocelo, da giovani è raro si sia visto veramente qualcosa di così tanto sconvolgente e travolgente. 

Le Northern lights, quelle sì che sono una cosa da urlo!!!

Prenotai un tour e alle dieci di sera ero su un pulman insieme ad una ventina di sconosciuti provenienti da mezzo mondo. Sul piccolo televisore installato a metà corridoio, veniva trasmesso un documentario sul fenomeno dell’aurora.

Non ci capisco un granché ma pare che gli elettroni ed altre particelle provenienti dal sole vadano a impattare sulla ionosfera creando dell’energia che si trasforma in luce, proprio quella luce colorata che riusciamo a vedere ad occhio nudo. 

Viaggiamo su una strada di montagna che ad ogni tornante ci porta un po’ più in alto. Gli alberi tutt’intorno a noi, conficcano le loro punte nel cielo nero e le stelle si affacciano sul mondo per guardare giù. 

Dopo poco più di un’ora dal centro di Tromsø arriviamo in uno spiazzo in alta montagna. 

La neve è soffice e il freddo sopportabile. 

Ci accolgono i proprietari del terreno e ci invitano ad entrare nella loro tenda. Il fuoco e il tè caldo ci regalano un gradevole tepore e, mentre facciamo la conoscenza gli uni degli altri, iniziamo a preparare le macchine fotografiche posizionando i cavalletti sul terreno innevato. 

Passa circa un’ora e ancora non si vede nulla in cielo. Ci sono migliaia di stelle, persino le più lontane e piccolissime si riescono a vedere ad occhio nudo grazie al buio della zona. 

Mantengo lo sguardo all’insù. 

Mi volto a destra, poi a sinistra, volgo lo sguardo  sulla vetta delle montagne, poi di nuovo sopra la mia testa. 

L’attesa è particolare, non so cosa aspettarmi, non so se riuscirò a vedere qualcosa, l’imprevedibilità dell’aurora mi lascia inerme con gli stivali che affondano nella neve e il cuore in gola pieno di speranza. 

All’improvviso dal nulla proprio davanti ai miei occhi, lassù nel cielo nero, vedo muoversi una piccola onda color verde acceso. E’ come un fumo. Appare e svanisce nel giro di un paio di secondi. Tanto basta a farmi gridare come una matta! Ho una gioia inarrestabile, una felicità che non posso descrivere a parole se non come una sensazione infantile di pura euforia. 

Urlo così forte che anche il più freddoloso del gruppo esce di corsa dalla tenda pronto allo spettacolo più bello che Madre Natura possa regalarci.

Mi getto a terra e mi sdraio per godermi tutto lo spettacolo il più comodamente possibile.

Ecco un’altra scia, e un’altra ancora. Adesso un piccolo vortice e ora una pennellata più accesa. Ad un certo punto tutto il cielo era verde fluorescente. Un verde talmente lucente da rischiarare tutto il bosco sottostante. 

Si muove continuamente, e gira e scende giù in picchiata e poi si incrocia con altri fumi più scuri e poi diventa quasi violacea. Il cielo si muove sopra la mia testa senza sosta e senza schemi. 

Provo a scattare qualche foto con l’aiuto degli altri. Ma a dir la verità non mi sforzo nemmeno più di tanto. Mi voglio godere ogni singola vibrazione di colore fino a che il cielo non ha esaurito tutte le sue batterie io voglio stare ferma, con gli occhi rivolti all’insù e la bocca spalancata dallo stupore. 

Dopo un paio d’ore forse tre, il cielo dietro le montagne si dipinge di arancio. Chissà cosa pensano gli animali del bosco, loro sono abituati a tutto questo ma, si fermeranno anche loro a guardare i magici colori? 

Mi piace pensare che da qualche parte non lontano da me, anche un cucciolo di lupo o un piccolo gufo rintanato in uno spazio cavo di un tronco, stiano provando come me e insieme a me tutta questa immensa gioia.

Non mi sono mai sentita così vicina alla natura; come a fondermi con il cielo e la terra mi sento trasportata su questa incredibile giostra fluttuante color speranza. 

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