Il più antico geyser conosciuto.

Pare che proprio dal suo nome si debba la parola “geyser” che deriva dal verbo islandese gjósa il cui significato è eruttare.

E’ uno spettacolo incredibile, la cosa più assurda è la sua vicinanza con la strada. Il parcheggio infatti, è molto vicino alla zona dei geyser, basta attraversare la strada, percorrere un centinaio di metri su un terreno pianeggiante per ritrovarsi difronte ad una corda che delimita lo spazio d’azione dello spruzzo di acqua bollente.

Siamo stati diversi minuti ad aspettare in silenzio, in sottofondo il gorgoglìo dell’acqua che proviene da sotto terra. Una piccola pozza di acqua azzurra che ribolle e alla fine, quando meno te lo aspetti esplode con tutta la sua potenza.
Fare un video è semplice, basta puntare e attendere.
Ma se hai poca memoria nel telefono e sei a inizio viaggio che fai?
Inizi a girare mini filmati di 15 secondi e speri di beccare il momento giusto, poi cancelli tutti gli altri. Geniale. O quasi.
Tempo di attesa 20 minuti, video stoppati, una cinquantina. Crampi al braccio sinistro. Poi crampi al braccio destro, poi di nuovo a quello sinistro.
Passo il telefono nell’altra mano per l’ennesima volta, mi distraggo a guardare gli amici che come me hanno gli occhi puntati su quella pozza bollente e… zac! Lo sputo d’acqua più violento che abbia mai sentito mi spaventa, abbasso il braccio e mi dimentico di stoppare il filmato ormai rovinato e tutto quello che mi rimane sono risate e vaffanculo sonori di tutti quelli che, come me, non se l’aspettavano!









