“Mi scusi quanto ci vuole per visitarla tutta?”

“Ma non saprei dire.”

“Vabbè più o meno…”

“Non le so rispondere, nessuno me lo ha mai chiesto.”

 

Ho a disposizione solo quaranta minuti, ma decido di fare il biglietto lo stesso.

Chiesa, cripta e cupola in poco più di trenta minuti. Fattibile? Beh vi dico solo che una maglietta così bagnata non la ricordavo dai tempi del Tongariro in Nuova Zelanda, addirittura dai bordi del tessuto si staccavano piccole gocce che andavano ad infrangersi sui marmi del pavimento; per non parlare del viso talmente paonazzo da attirare gli sguardi della gente. Ma fanculo!, son riuscita a visitarla tutta nonostante il poco tempo a disposizione!

L’edificio è il luogo di culto più grande della Gran Bretagna e la sua cripta è la più grande d’Europa. Le tozze colonne del sotto suolo sorreggono il peso della struttura ed una piccola cappella custodita da un cancello in ferro battuto, viene utilizzata per celebrare matrimoni. A proposito di nozze, fu proprio qui che si sposarono Carlo e Diana.

Oltre alle celebrazioni legate alla Corona e ad i vari giubilei, San Paul è famosa anche per essere la chiesa dell’ultimo saluto a personaggi che hanno fatto la storia del Paese come Nelson, Churchill e Margaret Thatcher.

Visitare navate e cripta è stato quasi un gioco da ragazzi, riuscendo a superare qualche gruppo e non soffermandomi a leggere i nomi di ogni lapide, sono potuta passare in breve tempo allo step successivo:  salire sino alla terrazza più alta della cupola. Un’impresa degna di nota.

Cunicoli stretti fatti di pareti fredde lisce e grigie, scale in ferro con scalini così serrati e brevi che dovevo appoggiare il piede in una posizione del tutto innaturale per riuscire ad issarmi senza battere i denti a terra.  Scale a chiocciola ed improvvise correnti di vento in prossimità delle aperture.

Sono riuscita a superare chi andava più lento di me e ad odiare chi invece mi tallonava facendomi sentire il fiato sul collo.

Ad ogni traguardo raggiunto, un piccolo cartello con la foto stilizzata della cupola, mostrava una linea indicante la posizione guadagnata. Era sempre molto più bassa delle aspettative.

Sembrava non arrivare mai alla cima, come se qualcuno costruisse un piano in più, ogni volta che riuscivo a salirne due.

“Quanto manca?”

“Non lo so.”

Detto da uno che stava scendendo non suonò come un’informazione di gran conforto.

Vabbè, la faccio breve…  Alla fine riesco a metter piede sul terrazzo circolare in pietra. Grondante di sudore, con la schiuma alla bocca,  due quadricipiti più duri del marmo, i polpacci incazzati sul punto di presentare le lettere di dimissioni e, con il fiato corto di un carlino…resto sorprendentemente affascinata da un panorama incantevole.

111 metri di altezza sono davvero una posizione privilegiata sul centro di Londra; dall’altra parte del fiume c’è il Globe Theatre, il Millennium bridge collega le due sponde, la piazza sottostante si lascia attraversare dagli autobus rossi a due piani e le nuvole prendono le distanze dai grigi tetti della città.

Oltre ad essere luogo sacro, questa cattedrale è tra le più ‘riprese’ al mondo (cinematograficamente parlando intendo); al suo interno sono state girate diverse scene di film tra cui: Harry Potter, Sherlock Holmes, Mary Poppins, Attacco al potere 2, Mission Impossible Fallout. Come dar torto ai registi? Gli spazi fuori misura e le volte in oro sono sicuramente di grande effetto visivo.

La storia racconta che, durante la seconda guerra mondiale, la cattedrale venne bombardata subendo alcuni danni e che, uno degli ordigni fatti cadere sulla struttura, atterrò proprio al centro della chiesa senza provocare però alcuna esplosione. Quando venne recuperato, lo fecero brillare in un luogo sicuro ed il suo scoppio causò un cratere di decine di metri. Una tale potenza avrebbe sicuramente abbattuto l’intera struttura.

Sarà stato il Signore a preservare questo luogo sacro, o sarà stato solo una botta di culo?

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