Sembra quasi di camminare tra le pagine di un romanzo, uno di quei libri un po’ sdruciti dal sapore malinconico e i bordi ingialliti. Mentre scendo lungo la breve strada che porta al mare odo in lontananza il rumore di una chiglia in legno che sfrega sulla ruvida pietra. Poi, ecco il mare, col suo ondeggiare leggero sembra ritrarsi intimidito ad ogni sospiro.

Il borgo è costruito in una piccola insenatura tra rocce macchiate di verde, le piccole case color pastello hanno su di loro il segno del tempo e della salsedine e abbracciano l’esiguo attracco bagnato da un blu reale fiabesco.

Ed eccole le vere protagoniste del mio romanzo improvvisato: tre donne con diversi compleanni alle spalle che, sorridenti come scolarette in gita, attraversano la strada per raggiungere un lungo terrazzo in pietra affacciato sul mare.

“Hai portato da bere?”

“Sì ce l’ho io e lei ha preso i bicchieri buoni”

“Hai fatto bene, quelli in plastica, se non li riempi, volano via e finiscono sempre in mare.”

“Io ho portato della schiacciata l’ho presa stamattina ce la mangiamo con l’affettato che ha portato mio figlio ieri sera.”

“Ma è già andato via o rimane qualche giorno?”

“No deve lavorare è ripartito dopo pranzo, ritorna il fine settimana così mi aiuta a sistemare casa.”

“Oggi si sta proprio bene.”

“Hai ragione, prima di venire ho steso il bucato così con questo sole si asciuga in un secondo e quando rientro li ritiro.”

Sorridenti, con un filo di trucco e occhiali grandi alla Mondaini trasportano con un po’ di fatica delle sedie a sdraio in legno e plastica e borse da mare con frange e conchiglie.

Si mettono in fila una accanto all’altra, si tolgono le ciabatte, si spogliano e distendono il copricostume sulla balaustra in ferro accanto agli asciugamani. Si siedono quasi contemporaneamente, una tira fuori le parole crociate, una si accende una sigaretta sputando il fumo verso l’alto e l’altra continua a far compagnia alle amiche con la sua voce simpatica.

Dell’ottima compagnia, un bel libro, un aperitivo, quattro chiacchiere, il mare calmo e un bagno di sole. Non mi sembra possa esistere modo migliore per passare il pomeriggio qui a Tellaro.

Intanto… dalla parte opposta della scogliera ci sono dei turisti che si tuffano tra le sottili onde. Adesso, con poca gente e molto silenzio, questo posto sembra proprio la location perfetta per qualsiasi tipo di racconto; mi siedo su uno di questi scogli lisci e gettando lo sguardo nella profondità del mare, immagino storie incredibili di pirati di pescatori di amori sofferti e di notti passate sveglie ad ascoltar la rabbia delle tempeste.

É questo il bello dei piccoli borghi, ti concedono il tempo lento e l’assenza di rumori, permettendoti così di riassaporare l’attività infantile più preziosa e ahimè perduta: l’immaginazione.

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