Dovrebbe essere obbligatorio girarla in abiti medievali.

L’antica città, fondata dagli etruschi, conserva ancora molte opere architettoniche dell’epoca e, insieme all’anfiteatro romano, il centralissimo Palazzo dei Priori del 1200 (il più antico di tutta la Toscana) e ad un centro storico medievale così ben conservato, poterlo attraversare in costumi d’epoca donerebbe un’atmosfera ancor più magica.

Sono comunque certa che, se anche qualcuno si prendesse la briga di affittare abiti del genere, per le strette vie del centro ci sarebbe un rimbombo di voci che suonerebbero più o meno così: “Bada quello come gliè conciato!” “O icchesè messo addosso quella?!” “Occhè tuttisei vestito ai buio stamane?!” “Unnè mica carnevale o bischero!” E allora per mantenere un’integrità psicologica, non rimane che approfittare delle feste medievali che si svolgono ogni anno e durante le quali tutti, ma proprio tutti, vestono i panni del 1500 con fierezza ed orgoglio (senza essere scherniti).

Solitamente l’ultima domenica di ottobre si svolge il ‘palio dei caci’. Per una scoscesa via del centro vengono fatte rotolare forme di formaggio. Il concorrente, sfidando in maniera stoica il mal di schiena, corre piegato in avanti mentre con un bastone spinge il formaggio lungo un percorso che si sviluppa nel cuore della città. Mentre li vedo correre mi domando: ma dove si alleneranno tutto l’anno per poter competere in questo evento?

Il 2 giugno invece si svolge la rievocazione di un’antica tradizione religiosa: il palio del cero. Tamburi, sbandieratori e tiro alla fune in una cornice a dir poco meravigliosa. A fine maggio ha luogo un’altra rievocazione molto particolare la ut armentur balistari che vede sfidarsi i balestrieri più valorosi della città in un torneo davvero unico nel suo genere.

Volterra è famosa non solo per le sue antiche tradizioni e per la bellezza di scorci e paesaggio circostante, ma  pure per essere il più rinomato centro di lavorazione dell’alabastro. Questa particolare roccia dal colore chiaro e screziato, viene intagliata a tutt’oggi in laboratori artigianali di vecchia memoria.

La cosa che ha colpito più di tutte però non ha nulla a che vedere con quanto raccontato sino ad ora, si tratta infatti della possibilità di entrare nei luoghi da visitare accompagnati dal proprio cane. Persino in chiesa è possibile ammirare gli interni tenendo il proprio amico a quattro zampe al guinzaglio. Viaggiando da sola è stata una cosa assai gradita.

 

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