Autore: Paolo Cognetti

“…in montagna si cammina da soli anche quando si cammina con qualcuno…”

Questo è il classico esempio di ‘libro da treno’. Definisco così, senza volontà denigratoria, quei libri di poco più di cento pagine che possono far compagnia il tempo di una corsa sulle rotaie.

Paolo ha quarant’anni, conosce la montagna e vola sino in Nepal per raggiungere la regione di Dolpo alla scoperta di un piccolo Tibet che è riuscito, nonostante tutto, a restare fedele a se stesso.

Non è perciò, come si evince dal titolo, il racconto di una scalata sull’Himalaya, né un resoconto dettagliato del percorso battuto per un mese tra le cime nepalesi, è piuttosto il suo taccuino di viaggio all’interno del quale, lo scrittore disegna ciò che lo colpisce di più lungo il cammino (che sia un arbusto o l’antica struttura in pietra di un monastero), e sul quale lascia scorrere i pensieri e le sensazioni.

“Il lama, storpio per un’artrite deformante che lo imprigionava per sempre lassù, era scoppiato a ridere e alzando le braccia al cielo aveva risposto: «Certo che sono felice! Sopratutto perchè non ho scelta!»”

La lettura non è stata per me molto avvincente, non sono riuscita nemmeno ad immaginarmi i luoghi descritti dall’autore, né ho provato empatia per la sua storia. Ma una cosa mi è rimasta appiccicata addosso da questa lettura: la voglia di un uomo di intraprendere un viaggio in un luogo desolato e remoto della terra, non con l’intento di fare il classico ‘turista’ che fa foto, shopping compulsivo, assaggia cibo o dorme sbronzo a bordo piscina, ma per vivere appieno una terra sconosciuta che riconosce come casa.

 

Se questo testo ti ha incuriosito o se vuoi conoscere altri libri di viaggio:https://amzn.to/3AXUae8

You May Also Like

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *