É sorta prima Roma o Ariccia?
Ariccia probabilmente anche se le sue origini (come dicono gli studiosi) sono avvolte nel mistero… cosa significa? Che ci sono molte ipotesi ma nessuna testimonianza certa comunque, se decidi di venire fin qui, nel comune più conosciuto dei Castelli Romani, non sarà sicuramente per fare un tour alla Alberto Angela piuttosto…alla Adam Richman.
Ti dico subito…hai due opzioni: o ti scervelli sul grande dilemma “rosetta o fette di pane?” e ti fai un bel panino con la porchetta igp (io preferisco le fette di pane!) o metti le gambe sotto al tavolo in una fraschetta e ti godi il vero sapore della cucina romana.
“Aó! Vieni a darme na mano!”
“Che devi da fà?”
“É arrivato il vino novo, passame sta frasca che l’attacco su’a porta!”
La fraschetta prende il nome proprio dal ramoscello pieno di foglie che veniva appeso davanti al locale per far capire che era pronto per la mescita il vino nuovo. Sin dal Medioevo questi piccoli locali erano frequentati da gente del popolo e viaggiatori che facevano una breve sosta per bere il vino dei castelli. Insieme ai bicchieri di rosso venivano strategicamente serviti salumi e formaggi con pane fresco per stimolare la voglia di bere e aumentare così le consumazioni. Oggi credo che ci sia stata un’evoluzione, invece di dar da mangiare per stimolare la sete, viene servito il vino per permettere ai bocconi di scendere! Ahahahah.
Da quando le fraschette hanno la cucina, tra primi e secondi piatti, rischi di alzarti dal tavolo rotolando. O di non riuscire ad alzarti affatto.
Una breve via (Borgo San Rocco) nella quale si susseguono le fraschette con i loro esigui spazi interni ed esterni. Un parcheggio sul tetto, un parcheggio fronte marciapiede e lunghissime code di turisti e residenti che si accalcano nel fine settimana.
“Ma che fa tutta sta gente in fila? Regalano soldi?”
“No, son venuti tutti a magnà e beve!”
“Ah ecco…”
Stupita e disorientata non perdo tempo, entro subito nel mood e inizio ad intonare la società dei magnaccioni, ma non come la cantava Lando Fiorini, la fai con la voce squillante delle due donne che hanno reso celebre questa canzone popolare: Gabriella Ferri e Luisa De Santis che nel 1962 interpretavano il testo in maniera assolutamente coinvolgente.
“Fatece largo che passamo noi
Sti giovanotti de’ sta Roma bella
Semo ragazzi fatti cor pennello
E le ragazze famo innamorà
E le ragazze famo innamorà
Ma che ce frega ma che ce ‘mporta
Se l’oste ar vino ci ha messo l’acqua
E noi je dimo e noi je famo
C’hai messo l’acqua
Nun te pagamo ma però
Noi semo quelli
Che j’arrisponnemmo ‘n coro
E’ mejo er vino de li Castelli
De questa zozza società…”
Basta una nota e si mettono tutti a cantare, nemmeno i cori allo stadio, i gospel americani o la sigla dei Teletubbies riescono a trascinarti e a farti sorridere così tanto.





















