Come si fa a riqualificare una zona?
Con l’arte.
Non c’è altro modo. Anche Salvador Dalì sosteneva che l’arte era fatta per ‘disturbare’, ciò significa che se vuoi creare un cambiamento, dare uno scossone, ribellarti ad una situazione, nell’arte puoi trovare non solo un’alleata, ma la giusta soluzione. Un’incursione di creatività in un grigiore sterile, appare così ai miei occhi questo posto, d’altro canto l’estro creativo concede al mondo più dinamismo, permette la creazione di pensieri, energia, fa nascere il bello.
Fëdor Dostoevskij lo scrisse: la bellezza salverà il mondo, ed io nella bellezza racchiudo tutto ciò che di buono c’è al mondo: la gentilezza ad esempio, l’eleganza, la naturalezza, il genio e la fantasia.
Immaginate perciò un enorme complesso edilizio risalente agli anni Trenta, squadrato, dalle linee pulite come l’architettura razionalista impone, con una vecchia ciminiera in mattoni e le finestre in ferro che affacciano su ampi piazzali deserti. Adesso spruzzate un po’ di colore, piantate alberi, posizionate luci al neon e suddividete gli spazi tra laboratori di artisti, sale teatrali, locali dove fermarsi dalla colazione al dopocena, luoghi in cui sperimentare e creare la propria arte.
Questo è la Manifattura Tabacchi.
Un po’ distante dal centro città ma non esageratamente, luogo nel quale vengono allestite mostre ed eventi a tema, ma sopratutto uffici, atelier e laboratori. Ci sono anche dei negozi per fare acquisti o, come preferiscono essere chiamati ‘concept store’ (che poi non sono altro che negozi con meno cose, più ricercate e più care).
La struttura dell’intero complesso è magnifica, conta sedici edifici per un totale di centomila mq, fu progettata e costruita da Giovanni Bartoli e Pier Luigi Nervi, gli stessi architetti che diedero vita allo stadio di Firenze. Un occhio attento noterà che la torre con vetrate posizionata al centro della facciata del teatro Puccini (in angolo all’intero complesso), ha la stessa struttura della torre del settore Maratona dell’arena sportiva fiorentina.
Qui dentro avveniva la lavorazione del famoso sigaro toscano, ancora oggi un prodotto apprezzatissimo e ricercato da tabagisti di tutto il mondo. Inaugurata il 4 novembre del 1940 chiuse i battenti il 16 marzo del 2001.
Oggi, sopratutto nelle calde sere d’estate, è un luogo particolare e suggestivo dove ritrovarsi per sorseggiare un drink e fare due chiacchiere. L’illuminazione fievole crea morbide aree illuminate che si poggiano sui giardinetti alberati e su pareti di travertino. Uno complesso urbano con un fascino particolare dove i grandi spazi si fondono coi piccoli dettagli.