Ambrogio avverto un leggero languorino”. Trent’anni fa una signora avvolta in un vestito giallo con cappello pelliccia e guanti bianchi ha pronunciato una delle frasi più ripetute negli anni a venire: “la mia non è proprio fame, è più voglia di qualcosa di buono”.

A differenza sua, io non indosso un tubino giallo, non so accavallare le gambe, non leggo riviste in auto (per evitare l’ inappetenza per giorni), non ho l’autista e nemmeno la Rolls-Royce ma, questo cazzo di languorino colpisce ripetutamente anche me.

Sarà colpa del Sussex, con le sue campagne meravigliose, le piccole foreste, i giovani vigneti e quel terreno speciale che anche dopo il diluvio universale rimane asciutto, o sarà per il sole, per il venticello che s’insinua dalla fessura del finestrino o perché sono passate più di quattro ore dalla colazione, fatto sta che è giunto il momento di fermarsi per una pausa ristoro.

Middle Farm non ha l’aria di uno shop, sembra piuttosto il posto in cui vivrei volentieri. Come una ballerina di carillon, ma senza tutù, mi giro su me stessa per guardarmi intorno.

C’è una bella casa di mattoni rossi con un pergolato arricchito da altissimi cespugli di rose, un vialetto in pietra che conduce al giardino posteriore; davanti a questa splendida dimora ci sono altre due costruzioni simili che ospitano il negozio di sidro, il supermercato di soli prodotti locali ed il bar. Negli spazi esterni i tavoli in legno vengono adombrati da colorati ombrelloni e tutt’intorno vi sono scaffali colmi di piante aromatiche, fiori in vaso e piccoli alberi rallegrano l’ambiente. Poco distante c’è anche il negozio di articoli per la casa e giocattoli. E poi ci sono estesi campi verdi nei quali scorrazzano in libertà pecore, capre, maiali, alpaca, cavalli, poni, conigli, galline… Faccio il giro di ogni recinto per poter dare una carezza a tutti, espongo i miei pensieri a voce alta e ricevo qualche sbuffo o grugnito in risposta, della serie Dottor Dolittle scansate proprio. Soddisfatta dal giro di conoscenze, vado a visitare le stalle all’interno delle quali è possibile vedere da vicino i più piccoli della fattoria. Ci sono papperete, pulcini, maialini, piccoli ovini…tutto ini e qui, con le spalle che si abbassano e la testa che s’inclina, i sospiri di dolcezza si sprecano.

Middle Farm è conosciuta nella zona sopratutto per la produzione e vendita di sidro. Nel loro store è possibile acquistarlo di ogni marca esistente in commercio, diverse gradazioni e gusti, puoi trovarlo in lattina, in bottiglia o sfuso. Fortunatamente non amo la bevanda altrimenti avrei con molta probabilità assunto la fissità di una persona colpita da sindrome di Stendhal e sarei rimasta davanti agli scaffali un paio di mesi prima di decidermi su quale prodotto acquistare.

Cosa che invece mi dispiace non aver assaggiato è la loro rinomata apple pie. Purtroppo era terminata ed era possibile acquistarla solo surgelata.

Ultimato il giro mi siedo a sorseggiare un buon tè accompagnandolo con una deliziosa fetta di Lemon drizzle cake.  Osservo la signora in salopette di jeans e paglietta. Sta annaffiando le piante più piccole vicino al muro di mattoni, sembra molto indaffarata e ogni tanto si alza il cappello per asciugarsi il sudore della fronte ma, riesco a incrociare il suo sguardo per una frazione di secondo ed i suoi occhi mi appaiono sorridenti; ha dir la verità questa signora mi sta molto più simpatica di quella col tubino giallo.

Mastico l’ultimo boccone e mi domando: ma in questa fattoria ci sarà un Ambrogio che guida il trattore?

 

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