Si può definire una città “dolce”? Forse sì, se sei a Bath.

Con i suoi palazzi color sabbia, le pietre lisce e i tetti uno vicino all’altro che disegnano una scala verso il cielo.

Mentre cammino guardo in alto quei comignoli perfettamente allineati e mi viene un’irrefrenabile voglia di saltellare. Porto una gamba sù e poi giù, mentre l’altra va sù, e poi giù, un saliscendi di rotule male oleate che stridono ad ogni rimbalzo. Sono un po’ goffa e sgraziata ma ormai il ritmo mi ha catturato e non posso più fermarmi. Incrocio una donna di mezza età piuttosto elegante che poggia il suo sguardo incuriosito (e forse un po’ disturbato) su di me. Le sorrido e, rapita ormai da una musica che solo le mie orecchie odono, le dico  “signò, perché non mi presta un secondo la scopa che ha su per il c..” continuo a sorridere tanto non mi ha capito e riesco persino a strapparle una smorfia. Forza sù le ginocchia e riprendiamo da dove avevamo interrotto….

-cam caminì, cam caminì spazzacamin allegro e felice pensieri non ho;
cam caminì, cam caminì spazzacamin la sorte è con voi se la mano vi do:
chi un bacio mi dà felice sarà.-

Salterello fino alle antiche terme romane, la nostra prima doverosa tappa, luogo elegante e seducente con le sue statue che si confondono con l’intero panorama circostante e quel verde acceso dell’acqua.

Forse uno dei siti europei che ha meglio conservato l’antico splendore. La vera forza di questo posto è la sua collocazione all’interno del centro storico. Il suo terrazzo perimetrale offre una splendida vista sulla città e sui monumenti vicini.

La vasca principale ha quasi un’aria triste, sembra stia aspettando che qualcuno s’ immerga, pare proprio che se ne infischi di tutti quei cinesi che continuano a farle delle foto, vorrebbe ancora ospitare qualcuno, farlo rilassare, poterlo coccolare; sembra una vecchia puttana malinconica, una di quelle che ti fanno un po’ di tenerezza ma dalle quali mantieni comunque un certo distacco.

Il percorso guidato infondo non ruba molto tempo, ci sono degli scavi, un paio di sale museali e un piccolo tratto dove l’acqua affiora e si manifesta.

Prima di guadagnare l’uscita viene offerta la possibilità di assaggiare l’acqua termale.

Calda e corposa. Fortunatamente non ha avuto strani effetti lassativi, anzi pare mi abbia ringiovanito di dieci anni dopo il primo sorso…seeee magari!

Diciamocelo, se vieni a Bath e vai a visitare le terme, un po’ di voglia di entrare in una piscina ti viene….e tac…voglia assecondata in un baleno!

A dieci passi di distanza dalle antiche terme romane, c’è la nuovissima spa. L’ingresso costa circa 40 euro e vi permette di stare in ammollo due ore (sono cronometrate grazie al braccialetto che vi daranno al momento d’acquisto) più un’altra mezz’ora per potervi fare la doccia e per cambiarvi. Il cellulare fortunatamente non si può portare all’interno delle piscine, dico fortunatamente perché la piscina sul tetto è di una bellezza strabiliante e godersela nel silenzio mentre sei nell’acqua calda, è una sensazione molto rilassante che non sarebbe altrettanto piacevole con decine di persone in cerca dell’angolo giusto per farsi un selfie.

Oltre alla famosa piscina sul tetto, c’è una grande piscina interna, saune con diverse temperature, la sala del ghiaccio, le terrazze con le confortevoli sdraio e molto altro. Devo confessarvi che ho fatto una piacevolissima dormita appoggiata al bordo della vasca idromassaggio, sono uscita cotta come un cotechino, ma fanculo è stato bello!

Tutta questa “attività fisica” mette un certo languirono, ci fermiamo a prendere un tè delle cinque, anche se sono le tre.

Per dindirindina! Queste alzatine a tre piani sarebbero perfette per i buffet di matrimonio, durante i quali provi ad incastrare tutto in un minuscolo piattino formando una montagnola di cibo alta circa 30 centimetri. Tutte le pietanze si mischiano a tal punto da non capire più che cazzo hai preso e, nel dubbio, fai un’altro giro di buffet, questa volta partendo dal fondo. Poi, una volta conquistato un posto a sedere, dai la prima forchettata cercando di non far cadere nulla e ti ritrovi in bocca un pezzo di gamberone con della glassa al cioccolato che sa di formaggio stagionato.

La città è piccola e si gira bene a piedi.  Dietro ogni angolo scopri un luogo singolare, con delle porte colorate, o dei giardini nascosti nei piani interrati. Ci sono tanti locali graziosi, un bel parco a bordo fiume e piccole suggestive cascate vicino al ponte Pulteney.

Camminiamo fino al the Circus Apartment, una piazza tonda con un bel giardino circolare al centro e le case tutt’intorno. Un luogo veramente bello che rispecchia l’elegante pensiero di casa.

Sbircio attraverso le finestre spingendo lo sguardo dietro le tende di lino bianco. Questo posto mi piace proprio parecchio, magari dietro uno di questi vetri può nascondersi un bel giovane inglese, dolce come questa città. Perché si sa, l’amore può arrivare all’improvviso.

 

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