Autore : Luigi Farrauto

Finalmente qualcuno che non ha paura di dire che ha paura.

“…io quando ero lontano stavo più comodo nella vita…”

In giro per il mondo con Farrauto ci si diverte un casino! Se mi domandassero: ‘ quante volte hai riso leggendo questo libro?’, non sarei proprio in grado di rispondere. Sono più che parecchie! Tra avventure e disavventure con Luigi ci spingiamo oltre i confini non solo geografici ma emotivi.  Lui, cartografo di professione ed autore di numerose guide Lonely Planet, ci porta alla scoperta di luoghi straordinari regalandoci la narrazione delle sue invidiabili esperienze in terre remote: dall’Uzbekistan, all’Etiopia, dal Buthan all’Isola di Pasqua. Città, colori, sapori ed incontri speciali, descritti con la sincerità di un amico e la puntualità di un professionista.

La cosa particolare di questa narrazione è il trait d’union che fa da sottofondo alle diverse storie, un unico soggetto così incalzante da diventare quasi esso stesso il protagonista degli appunti di viaggio: il timore. I suoi spostamenti sono infatti scanditi da paure che si presentano ogni volta con una veste diversa: la paura della folla tra le caotiche strade del Bangladesh, la paura di ammalarsi in Cina, la paura di invecchiare… dell’altitudine… del vuoto.

Ci ritroviamo catapultati in ambienti meravigliosi e luoghi che difficilmente riusciremo a raggiungere, e con l’autore condividiamo le sue stesse emozioni ed ansie ogni qualvolta ci presenta la sua nuova sfida da affrontare. Stiamo in apprensione mentre un piccolo aereo deve fare lo slalom tra le montagne del Buthan prima di atterrare; gettiamo lo sguardo incuriosito oltre il perimetro invalicabile dell’Arca dell’Alleanza in Etiopia; ci lasciamo avvolgere dagli odori nel suq di Aleppo, la città nella quale Agatha Christie scrisse gran parte dell’ ‘Assassinio sull’Oriente Express’; giriamo affascianti tra le sale del museo d’arte più remoto al mondo: quello di Nukus. Ogni sua descrizione è coinvolgente, entusiasmante, viva.

“L’aeroporto di Hangar Roa è grande quanto il Penny Market che c’è sotto casa mia.”

Non si può fare a meno di sorridere, le pagine scorrono veloci tra la curiosità dei magnifici luoghi descritti ed il timore per i percorsi pericolosi affrontati in solitaria. Mentre le pagine scorrono si ha la sensazione di essere finalmente compresi, eh già, perché essere preoccupati (o persino spaventati) in alcune situazioni, specialmente se si viaggia da soli, è più che normale!  Serviva Farrauto a farci digerire ed apprezzare anche le fragilità umane, quelle tensioni che fanno parte di ognuno di noi e che ci spingono a fare o, trattengono dal fare, le attività più disparate. Insomma, dopo aver letto questo libro si sente di poter affrontare e sconfiggere ogni paranoia.

Un uomo che non rinuncia a viaggiare nonostante fobie e preoccupazioni; un uomo che si entusiasma per ogni nuova conquista geografica; un uomo che ricerca continuamente la bellezza in ogni particolare. Leggere delle sue imprese è un vero piacere, e le cartine a corredo di ogni capitolo rendono ancora più preziosa la narrazione.

“…la mia libertà era assenza di piani, regole, vincoli, mi rendeva felice. Era una felicità anarchica, la mia. O infantile. Ma l’infanzia è gioia pura…”

Un libro perfetto per gli amanti di viaggi e avventure, e per coloro che hanno timore di affrontare l’ignoto e che trovano difficoltà a convivere con piccole o grandi paure.

 

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