Autore: Mary Sweeney e John Roach

Questa è la sceneggiatura originale dell’omonimo film di David Lynch.

Leggere una sceneggiatura non è mai facile, a meno che non la si sfogli contemporaneamente alla visione del film come si fa con i libretti delle opere a teatro.

Il testo è per sua natura poco scorrevole poiché, oltre alle conversazioni, ci sono le descrizioni di personaggi, azioni e ambienti che devono essere ripresi scena dopo scena. La storia però è vera, e ti appassiona nonostante la sua lentezza.

Un uomo, Alvin Straight, decide di intraprendere un viaggio attraverso due stati americani per andare a trovare il fratello che non vede da anni, dopo che questo ha avuto un infarto. Non vi è altra possibilità di raggiungerlo, se non in sella ad un tosaerba.

Durante il suo cammino, inevitabilmente, incontrerà delle persone e ad ognuno di loro darà dei consigli, dei saggi consigli, come solo un uomo anziano dal grande cuore sa fare.

Il tagliaerba che si muove adagio tirando un grande rimorchio su un’autostrada quasi deserta, si sposta non senza intoppi, per più di quattrocento chilometri dall’Iowa al Wisconsin. Quando si dice che la verità supera la fantasia è proprio vero, a chi mai sarebbe venuto in mente di scrivere una storia tanto toccante ed incredibile? Eppure il Sig. Alvin Straight (nel film interpretato dal bravissimo Richard Farnsworth), all’età di settantatré anni, ha intrapreso questo viaggio tanto irrazionale quanto romantico e poterlo rivivere tra le pagine di questo libro è un privilegio. Ci sono così tante ragioni per cui si viaggia e così tanti modi per farlo ed ogni storia è diversa. Questa di Straight per me, forse, è una delle più commovente lette sino ad ora.

Se non avete modo di vedere il film, ve lo consiglio, è delicato come la carezza di un nonno.

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