A Firenze ci sono due cupole del Duomo, ma andiamo per ordine….
La sagoma dello skyline di Firenze si riconosce subito, è quella con la grande cupola che rimane, a tutt’oggi, l’edificio più alto della città grazie ad una legge non scritta decisa il giorno stesso in cui vennero ultimati i lavori della sua costruzione.
Lo straordinario lavoro d’ingegneria e architettura realizzato da Filippo Brunelleschi è uno dei simboli del capoluogo toscano. Ci sono decine di storie e leggende nascoste dietro la sua costruzione, difficile districare il vero dall’ antica fantasia, una tra tutte però, mi ha sempre affascinato:
poco dopo l’inizio dei lavori di costruzione, in cantiere si accorsero che si trovavano difronte ad un’opera dalle dimensioni imponenti; il vero problema non era il diametro, sebbene molto esteso, ma l’altezza della struttura, che saliva dai 34 metri sino ai 116 metri (punto di massima altezza). A quell’epoca (1400) per costruire le volte, venivano utilizzate delle impalcature in legno che permettevano l’immobilità dei mattoni sino ad asciugatura della malta. Qui però non si trattava di una semplice volta di più ridotte dimensioni perciò… come potevano ovviare a questo problema pratico?
Giorgio Vasari nei suoi scritti descrive le varie soluzioni proposte e, tra tante, la più strampalata fu quella che prevedeva il riempimento dello spazio interno con enormi cumuli di terra così da riuscire ad elevarsi con meno fatica. A conclusione dei lavori però tutta quella terra andava portata via e…come avrebbero fatto? Qui sta il genio.
Dissero ai fiorentini che, mischiata alla terra, avevano nascosto monete d’oro e d’argento; chiunque le avesse trovate avrebbe potuto tenerle. Ecco che tutti gli abitanti si misero a scavare con una velocità vorticosa portando via tutto quel materiale utilizzando secchi oppure avvolgendolo in abiti a mo’ di fagotto o addirittura riempiendosene le tasche, tutti speranzosi di scovare quella vincita provvidenziale.
Chissà se qualcuno trovò veramente qualcosa, è certo che, se mai ci fossero state veramente delle monete, nessuno avrebbe gridato alla fortuna per non farsi scoprire e derubare, perciò chiunque non avesse trovato nulla avrebbe solo pensato di esser stato sfortunato. Un piano geniale.
Ma alla fine…come venne realizzata la cupola?
Con un sistema di mattoni a spina di pesce auto portanti ed è qui che entra in gioco il Parco dell’Anconella luogo nel quale dagli anni ’80 si può osservare uno splendido esempio.
Realizzata in scala 1:5 su progetto e direzione dei lavori dell’Architetto Massimo Ricci il quale, nel 1989, decise di dar dimostrazione pratica della messa in opera del cupolone della Chiesa di Santa Maria del Fiore agli studenti delle Scuole Edili e delle Facoltà di Architettura. L’opera, volutamente lasciata incompiuta, si trova all’interno del parco.
Il giardino in questione è un luogo perfetto per le famiglie con bambini piccoli che hanno tanto spazio per correre ed una miriade di giochi e giostre con le quali divertirsi.
Gli angoli verdi sono sempre la parte più interessante di una città, fanno sì che il legame con la Natura non venga perso ed offrono luoghi in cui poter dimenticare i rumori, la puzza e lo stress dei centri abitati. Qui, sulle rive dell’Arno, se si presta attenzione si possono incontrare molti piccoli volatili come il fringuello, il pettirosso, lo storno, le rondini e i germani reali. Ci sono anche diverse specie di alberi tra i quali il pioppo, la betulla, il platano, l’olmo e il pero giapponese.
Un parco davvero ricco di bellezza e, mentre leggo le piccole targhette poste vicino agli alberi penso che … sarebbe bello insegnare ai bambini i nomi delle piante e degli animali che vivono intorno a noi quotidianamente, prima ancora di fargli conoscere quello di oggetti inanimati che sperano solo di poter possedere.




































