Sono in Andalusia da tre giorni e già parlo lo spagnolo.
A modo mio.
Assomiglio vagamente a Ceccherini in ‘il ciclone’ quando deve dare il ramato. (“dos los ramatos”).
Ronda è una città molto piccola ma dal grande fascino. Città nuova e città vecchia sono separate da un profondo canyon, due ponti le uniscono, il Ponte Nuevo (che vedete qui sotto) e…fin troppo scontato… il ponte vecchio.
Il ponte Nuevo fu costruito nel 1700 e collega la antica città moresca con la zona moderna. All’interno dell’arcata centrale vi è una piccola sala utilizzata durante la guerra civile spagnola come prigione, adesso è un piccolo museo che racconta la storia della costruzione del ponte. Il luogo migliore per ammirare la costruzione in tutta la sua maestosità è dal basso. Si può scendere giù nella gola attraverso il cammino de Los Molinos.
Come potete ben vedere le case sono costruite direttamente sulla roccia e il ponte sembra venir fuori dalla parete. La cosa più bella è proprio la sua posizione suggestiva.
Come avrete capito Ronda è una delle città più semplici da girare: visiti l’arena, le belle piazze del centro con le chiese bianche bordate di giallo ocra poi, attraversi il ponte e ti dedichi alla parte antica, dove le basse case bianche un po’ scrostate dal tempo conferiscono a questo luogo ancora più carattere riportandoti indietro nel tempo e regalandoti una piacevole sensazione di pace e calma.
Dopo una breve pausa in uno dei tapas bar delle piazze nascoste tra i vicoletti vai a visitare la casa del Rey Moro e le sue grotte poi, direttamente dal giardino interno al palazzo, puoi arrivare al vecchio ponte, lo attraversi e percorri tutti i sentieri a picco sul burrone salendo sempre più in sù sino alla città nuova e i suoi giardini di Alameda del Tajo…ed ecco che sei di nuovo al punto di partenza!
Bene, vi siete segnati tutto? Adesso iniziamo il rapido tour.
Plaza de toros.
Il biglietto costa sette euro e si paga solo in contanti. É una delle arene più antiche di Spagna e la prima nella quale si svolse la corrida. A colpo d’occhio è un susseguirsi di colonne e archi ed è costruita interamente in pietra. Nel corridoio sotto gli spalti ospita un piccolo museo della tauromachia e uno shop.
Adesso attraversa il Ponte Nuevo e passa nella parte vecchia di Ronda. Gironzola per le sue stradine strette tra negozietti, pasticcerie e piccoli bar, arriva sino a Plaza Duquesa de Parcent. É una bella piazza, con due chiese, dei palazzi architettonicamente particolari, i giardini al centro e, con tapas bar che servono dei buoni spuntini e bibite fresche e che offrono riparo dalla calura con i loro tavolini posizionati all’ombra degli alti alberi.
Tappa successiva: la casa del Rey Moro, un antico palazzo che affaccia direttamente sul Tajo, in questo momento lo stanno ristrutturando ma il vero motivo per visitarlo è l’esclusivo accesso alla sua grotta.
L’ingresso alla mina è nascosto nel piano inferiore dei giardini, laddove un altro terrazzo che affaccia sul Tajo prende forma. La discesa è piuttosto faticosa a causa dei gradini alti (sono circa 300) e dell’atmosfera umida che ti accompagna lungo tutto il percorso. Attraverserai delle stanze scavate nella roccia con colonne e archi che rendono l’ambiente stranamente elegante. Pare che una di queste sale abbia una particolarità: se sussurri contro una parete, chi sta vicino alla parete opposta sentirà chiaramente le tue parole mentre, chi si troverà al centro della stanza non potrà udire nulla. Essendo io proverbialmente lenta, sia in discesa che in salita ho attraversato la stanza in completa solitudine perciò non ho potuto provare un bel niente! Viva l’agilità. Arrivata in fondo mi trovo al cospetto di un’apertura verso l’esterno. Lo spettacolo è appagante, ci si trova proprio in mezzo alla gola laddove si chiude in una strettoia che si riflette nel verde/azzurro dell’acqua. Insomma vale la pena farsi questa piccola sfacchinata. A pensarci bene durante i vari assedi della città che la videro contesa nel corso di tutto il quattordicesimo secolo, gli schiavi cristiani percorrevano questa segreta grotta per andare a procurare l’acqua per tutti gli abitanti, con me probabilmente in molti sarebbero morti di sete.
Dal giardino d’ingresso del palazzo, come ho accennato prima, si può uscire in strada e arrivare direttamente al ponte vecchio anch’esso in pietra e dal fascino indiscutibile nonostante la piccola dimensione. Dopo averlo superato, sulla tua sinistra trovi i sentieri che si dipanano lungo dei curatissimi giardini con palme e fiori colorati. Sono un po’ in salita ma ci sono panchine e muretti dove puoi fermarti qualora dovessi riprendere fiato a causa del gran caldo.
La stradina finisce in città direttamente nel centro storico. Sei così ritornata al punto di partenza. Non ti rimane perciò che provare qualche cappello in uno dei grandi negozi del centro e poi bere una meritata birra fresca in Placa del Socorro prima di raggiungere i giardini Alameda del Tajo per concludere la giornata davanti ad un panorama genuinamente romantico.