Il titolo potrebbe trarvi in inganno perciò, meglio chiarire subito.
Si tratta di una caccia fotografica, ovviamente.
Ricordo che da piccola feci un pianto isterico dopo essere riuscita a pescare una trota “Liberala papà, liberala! Poverina ma gli ho fatto io questo? Non la fare morire papà!”
Non ho più pescato da allora, figuriamoci se ricomincio con le balene…che poi…diciamocelo…una volta tirata su, chi caspita glielo toglie l’amo dalla bocca?
Il sole è basso e, il piccolo villaggio di pescatori di questo meraviglioso fiordo a nord di Tromsø, si dipinge di azzurro.
Sono visibilmente entusiasta della nuova avventura e basta qualche risata sonora per trascinare nell’euforia tutti gli sconosciuti compagni di escursione.
La barca è bellissima, almeno ai miei occhi inesperti.
Questa gita di tre ore in alto mare costa circa 100 euro e consiglio vivamente di prenotarla; è stato bellissimo respirare l’assoluto rispetto che hanno questi pescatori per le balene che convivono con loro in questo straordinario mare. Vedere le piccole casette bianche che si confondono con il paesaggio innevato, scorgere le fievoli luci accese dei porticati e sentire il richiamo delle balene che nuotano a qualche metro dallo scafo. Sensazioni stupende.
Per prima cosa il marinaio ci spiega come indossare il giubbotto salvagente ed è più bravo di una hostess di linea! Non ho mai sopportato il body, l’ho sempre trovato scomodissimo. Per allacciarlo tocca piegarti a cozza in cerca del lembo posteriore che, puntualmente, si allontana sempre di più obbligandoti a stendere il braccio come una contorsionista per poi riuscire finalmente ad acchiapparlo e tirarlo con forza.
Roba che non andavi in bagno per dieci ore di fila pur di non dover ripetere la procedura. Il nostro marinaio fa tutto con disinvoltura, rendendo i miei ricordi ancor più impacciati del dovuto.
Mentre le spiegazioni delle norme di sicurezza si dilungano, sgattaiolo sottocoperta seguendo il richiamo del dolce profumo di cioccolata calda.
Ci sono persino i biscotti allo zenzero e cannella e mi sento quasi in estasi.
Bene adesso siamo pronti a salpare.
Ci allontaniamo dalla costa navigando attraverso fiordi sino a raggiungere il largo. C’è una zona nella quale le balene si ritrovano e giocano tra loro emettendo un suono così particolare e acuto da sembrare una sirena strozzata, un lamento.
I primi sbuffi d’acqua precedono l’affioro, le sagome nere si intravedono a filo d’acqua. Così ingombranti eppure così eleganti nei loro movimenti, appaiono con le loro pinne nere e bianche e lasciano ricadere le code percuotendo le piccole onde.
Difficile fare qualche foto buona, sono così veloci e furtive, si lasciano avvicinare ma si concedono con discrezione. Le seguiamo cercando di non spaventarle e di non disturbarle ma, sono così abituate ad avere le barche tra i piedi, ah no…tra le pinne, che, per farci felici, sono proprio loro ad avvicinarsi mostrandosi in tutta la loro bellezza.
E mentre il più giovane dei pescatori si compiace del suo bottino
il capitano ci grida di guardare a ore tre. E lì che, in poco meno di quattro secondi, si consuma uno degli spettacoli più impressionanti al quale abbia mai assistito.
Le balene sembrano quasi scontrarsi, nuotano più velocemente del solito le une verso le altre e poi…escono dall’acqua tuffandosi in cerchio! wow! Nemmeno Bolle ha mai ricevuto un’ovazione così sonora dai suoi spettatori! Una danza, questo era, ed é stato il momento più bello dell’intera giornata.
Dai forza, datemi un giubbotto salvagente che voglio tuffarmi a giocare con loro!
Starei ore ed ore a guardarle, così indifese e aggraziate, così gentili ed eleganti.
Mi piacerebbe vivere in una di quelle case isolate, lontane dalla città, dal frastuono e dalle distrazioni; mi piacerebbe aprire la finestra e guardare fuori in cerca di quegli sbuffi alti tra le onde. La Natura regala sempre grandi emozioni.
One comment
antonella ( prim )
che emozioneeee!!!! descritto benissimo!!! mi sono sentita lì!!!
bravissima!!!!