“Rallentate un attimo per favore. Mi devo fermare a bere un goccio d’acqua?”
“Daniè non abbiamo ancora mostrato i biglietti.”
“Ah no?!”
Centocinquantasei metri di altezza, non sono un granché eppure, fino al V secolo a.C., le mura che la circondano la rendevano una fortezza perfetta.
Il sole s’insinua tra le colonne accecandomi ad ogni passo. Ci sono così tante persone che riuscire a scattare una foto che non sembri la riunione di famiglia di Fëdor Vasil’ev è davvero difficile.
Mi sembra incredibile di essere qui. Questo luogo fu eretto per conservare la ricchezza greca, una specie di tesoreria, si nascondevano qui oro, argento e statue in avorio. Poi, tra una conquista e l’altra, il Partenone divenne una moschea sotto l’Impero ottomano e una chiesa cristiana durante l’Impero Bizantino. Nel periodo in cui l’Impero romano la faceva da padrona, l’intera area era dedicata al culto della Vergine Maria.
Considerando l’irregolarità del perimetro dell’altura, la pianta di questi edifici è piuttosto disordinata. Atene ai suoi piedi sembra un mondo totalmente estraneo all’atmosfera di questo luogo antico. Mi aggiro cercando di carpire il più piccolo dei particolari.
“Guarda come sono belle le cariatidi!”
“Sono finte.”
“Che vuol dire sono finte?”
“Che sono copie, non sono le originali.”
“Non ci credo!”
“Sì è così, cinque sono esposte nel museo qua sotto e una è in Inghilterra al British Museum.”
“Te pareva che gli inglesi non si fossero presi qualcosa anche da qui!”
“Vabbè anche se sono riproduzioni le trovo bellissime lo stesso.”
Cammino verso la parte nord ed alzo lo sguardo verso le colonne rigate che sono davvero imponenti viste da vicino.
“Credevo fossero più bianche.”
“Beh ma non lo sono mai state bianche.”
“Ma che dici?”
“Sì sto leggendo su questa guida che il Partenone era ricco di colori, blu cobalto, bronzo, giallo, rosso.”
“Ma davvero?”
“Così c’è scritto.”
“Parte di queste colonne sono state restaurate e sostituite. Vedi quei segmenti più chiari?”
“Ecco, te pareva.”
Inizio a sentirmi in uno zoo d’architettura, i monumenti si mostrano ai visitatori nonostante siano stati ritoccati come una soubrette del varietà. E va bene lo stesso, ormai oggigiorno bisogna preservare tutto. Edifici e monumenti che hanno visto per secoli: guerre, incendi, conquiste, saccheggi, terremoti, alluvioni, adesso hanno bisogno di essere portate al coperto perché il sole e le piogge acide li danneggiano. Trovo tutto questo assai ridicolo (non nel senso polemico, ma perché suscita ilarità) e penso che, mai come in questa era, gli umani riescano a devastare il proprio mondo con la scusa di conservarlo.