Il colonnello Griffith non solo ebbe dei genitori con una scarsissima inventiva, infatti chiamarono il figlio Griffith, quindi il colonnello si chiamava Griffith Griffith (che è quasi peggio di Benvenuta Vacca o di Felice Limonta) ma ebbe, anche una gran fortuna nella sua vita. Emigrato dalla Scozia, grazie a una proficua caccia all’oro, riuscì a comprare numerosi terreni intorno al Los Angeles River. Alla fine del 1800 donò tutti i suoi possedimenti alla città per poter realizzare un parco cittadino. Non parliamo di un parco qualunque, ma di ben diciassette chilometri quadrati, un vero e proprio polmone verde (basti pensare che il Central Park è circa 3,5 Km quadrati e che il parco vicino casa mia è talmente piccolo che se mi metto in piedi sulla panchina riesco a contare con molta facilità tutte le cacche lasciate a terra dai padroni maleducati.)

Qui lo sguardo si perde e, tra un albero bruciato e un tronco abbattuto, la vista si posa sull’immensa città, sui grattacieli grigi, sulla cupola bianca dell’osservatorio, sui prati curati del Greek Theatre. In tutta questa sconfinata bellezza decido di fare una passeggiata pomeridiana, per comportarmi come una del luogo e non sempre come una curiosa turista. Della serie ‘il pericolo è il mio mestiere ma oggi non ho voglia di lavorare’, faccio la salita con ripetute curve sobbalzando ad ogni minimo rumore. Il Griffith qualche mese prima del mio arrivo è stato vittima di un piromane e l’incendio si è esteso velocemente ingoiando tra le fiamme tutta la vita del parco. Riesco a sentire ancora l’odore della cenere.

Ogni tanto incrocio qualcuno a spasso col cane, o gruppi di ragazzi che si allenano. Dopo circa un’ora di cammino mi unisco ad un gruppo di giovani che, incuriositi dalle mie continue soste fotografiche, mi fanno strada sino ad una delle piazzole di sosta con cestini e acqua potabile, tenendomi compagnia con le loro chiacchiere affaticate.

“E anche questa è fatta” penso mentre torno verso l’auto. Guardo l’orologio e faccio i progetti per la serata, prima la spesa al supermercato in Venice Beach, poi benzina sulla strada per Santa Monica dove mi fermerò a prendere un frullato e passeggerò sulla spiaggia al tramonto. Praticamente sono una del posto, mi mancano le extension bionde, un fisico alla Baywatch (come Pamela non come Mitch) un suv e, potrei sembrare una vera californiana.

 

 

You May Also Like

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *