“Dai Mamma metti il costume da bagno in valigia, ci facciamo un giretto a Ischia.” 

Facile da raggiungere con il traghetto dal porto di Napoli. Con l’aliscafo arrivi a Ischia in meno di un’ora. Come Totò e Peppino al loro arrivo a Milano, io e mia madre sbarchiamo sull’isola con abiti decisamente pesanti per il clima locale. 

Sei giorni di puro relax fatti di terme, spiaggia, mare, escursioni, passeggiate in rigogliosi giardini, buon cibo e panorami mozzafiato. 

Il viaggio è stato organizzato in modo da poter visitare più cose possibili e, a dir la verità, avevo paura di non riuscire a fare tutto invece, è stato più semplice del previsto. L’isola è piccolina, molto verde e le principali attrazioni sono facilmente raggiungibili. 

Il mio consiglio è di soggiornare a Ischia porto, tutt’al più nella vicina Ischia ponte. 

Perché Ischia porto? 

Perché c’è una bellissima spiaggia, la più grande dell’isola con un’acqua limpidissima. 

Inoltre è vicina al porto per facili spostamenti in traghetto e autobus. É la zona del passeggio, la più centrale, dove ci sono negozi aperti fino alle dieci di sera, bar, pasticcerie e in soli dieci minuti a piedi si raggiunge il castello aragonese.

Ischia è famosa per le terme e qui si concentrano molti hotel con spa e fanghi. 

Forse è un po’ più cara ma, come dico sempre, meglio spendere un po’ di più e avere tutti i servizi a portata di mano, che doversi spostare quotidianamente in autobus per raggiungere il centro o il mare o un ristorante. 

A proposito di autobus: vi consiglio di prendere il CS dalla stazione dei pullman del porto, vi porterà in giro per tutta l’isola al prezzo di 1,50 euro per corsa. (il giornaliero viene 4,50 euro)

Le fermate che potete fare sono:

Casamicciola, un porto e una breve schiera di case affacciate sul mare. Avevo prenotato la fermata poi, dopo una rapida occhiata fuori dal finestrino e uno sguardo d’intesa con mia madre (minchia quando lo dico mi sento molto Jonny Stecchino, -mia maddge-), decidiamo di restare sul mezzo e passare direttamente alla fermata successiva.

Lacco Ameno, non molto diversa. Veramente piccola. Una ruota panoramica sul lungo mare e il famoso scoglio a forma di fungo poco distante dalla riva. 

Se decidete di scendere dall’autobus per fare due foto,  potete fare una breve sosta. Ordinate  una granita con panna e state comodamente seduti fronte mare in uno dei bar della costa.

La tappa successiva e oserei dire, doverosa: i giardini La Mortella.

Dei giardini meravigliosi, con moltissime specie di piante e fiori, un anfiteatro, una sala da te in stile inglese veramente elegante e rilassante, una voliera, la casa delle orchidee, fontane e molto altro. 

Il giardino è percorribile anche con la sedia a rotelle grazie a un ascensore che ti porta ai vari livelli del parco. 

Tempo previsto per la visita circa un paio di ore.

Riprendendo l’autobus (fate attenzione alla fermata perché è proprio sulla strada e non c’è marciapiede) arriverete a Forio, altro paesino sulla costa con il porto e una piccolissima spiaggia attaccata alla strada. Devo dire che non mi è piaciuto per nulla. Pieno di traffico e confusione. 

La tappa successiva è Sant’Angelo. Qui vale la pena fare una sosta di un paio di ore. Uno dei luoghi più fotografati dell’isola. Minuscolo paesino di pescatori adesso punto turistico con boutique e ristoranti sulla scogliera.

Dopo aver scattato l’ultima foto ed essere tornati alla fermata del bus vi consiglieranno tutti di prendere il CD per fare la strada al contrario. Io vi dico: riprendete il CS. Ci mette dieci minuti in più a raggiungere Ischia porto ma ne vale la pena.

L’autobus vi condurrà attraverso le colline percorrendo strade dalle quali avrete degli affacci sul mare veramente incantevoli. Villette, orti, alberi di agrumi con i rami piegati dal peso dei frutti, piccoli paesini nei quali il silenzio è interrotto solo dal parlottio degli anziani seduti intorno al tavolino del bar della piazzetta.

Così facendo avrete girato l’intera isola.

I conducenti dei piccoli bus sono bravissimi, non so quante volte ci siamo ritrovati incastrati tra tornanti e strettoie. Nonostante il loro eccezionale senso delle misure, la parte più scomoda del viaggio è l’enorme affollamento del mezzo. Come nei video della metropolitana giapponese, vedrete gente che continua a spingere pur di riuscire ad entrare in uno spazio già saturo di persone. L’unica differenza è che la metropolitana va dritta, mentre l’autobus percorre strade dove dietro una curva, ne trovi un’altra! 

Ad un certo punto mi son ritrovata con un ginocchio incastrato tra il seggiolino e il culo di un’anziana, un braccio teso verso l’alto e l’altro all’indietro a reggere il collo di un uomo, il mio piede destro sotto il piede sinistro di una ragazzina e il fegato di un ragazzo che chiedeva asilo politico al mio intestino. 

Probabilmente l’inventore di Twister ha creato il gioco dopo aver viaggiato su uno di questi piccoli autobus. Mano destra sul giallo. Anca sinistra sul rosso. 

Ischia: l’isola verde, dove puoi acquistare capi in lino, ceramiche colorate, prodotti a base di limone, l’ottimo amaro locale “rucolino” e prodotti termali.

Il luogo perfetto per rilassarsi qualche giorno, un posto dal sapore un po’ retrò, con i panni stesi al sole, le casette basse con l’intonaco scrostato dalla salsedine, con le barchette in legno ancorate non lontano dalla riva, i tavoli del bar con le sedie in paglia e i sorrisi dei bambini che scorrazzano per le vie del centro.

Il tempo sembra essersi fermato in un punto indefinito del tempo, quel punto durante il quale ancora si dava del voi, gli uomini cedevano il passo alle donne e i profumi della cucina di casa raggiungevano la strada dalle finestre spalancate.

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