Sir Soane aveva già dimostrato le sue grandi doti nel settore, infatti, giovanissimo vinse la medaglia d’oro in architettura alla prestigiosa Royal Academy. Finiti gli studi, John fece esattamente ciò che ci si aspettava dai promettenti gentiluomini dell’alta società: partì da Londra per un Grand Tour. Siamo alla fine del 1700 e girare il mondo alla ricerca d’ispirazione, distrazione e conoscenza, era pratica ormai diffusa. Il suo viaggio passò in rassegna le città italiane, visitò anche le isole tra cui la Sicilia e Malta.

“Prego entrate pure siete i benvenuti. Ehi tu! Sì dico a te con le scarpe tutte infangate! Tu resti fuori!” Immagino John mentre accoglie i suoi ospiti per mostrargli casa.

Amante dell’arte in modo quasi ossessivo, collezionò così tanti oggetti, libri, statue, mobili, da rendersi conto da solo che non aveva abbellito una casa, bensì, aveva allestito un museo. Già agli inizi del 1800 Sir Soane permise ai più curiosi di visitare la sua dimora a titolo gratuito, a patto che però non si presentassero durante giornate piovose. (che per Londra non è proprio semplicissimo ecco)

Una casa a più piani che occupa tre civici di una grande palazzina in pietra che affaccia su uno splendido parco. John acquistò e ristrutturò completamente la sua abitazione creando al suo interno i giusti angoli espositivi per poter accogliere centinaia di voluminose opere d’arte. Nonostante la moltitudine di oggetti appesi, appoggiati o incastrati un po’ ovunque, gli spazi sono incredibilmente luminosi grazie a giochi di specchi e cupole in vetro e, considerando alcuni angusti passaggi che portano tra un ambiente e l’altro dell’edificio, la cosa denota una grande maestria nel suo lavoro. (A quanto pare alla Royal Academy ci avevano visto lungo)

Dopo aver lasciato lo zaino ad un gentile custode in abito, mi immergo in questa casa che sembra un po’ un baule dei tesori. Come essermi calata in uno di quei cofanetti nei quali si nascondevano le cose a cui tenevamo di più da piccoli. Ci sono un bel po’ di quadri, di volti scolpiti, di volumi rilegati…toh guarda! Una statua di Artemide, la dea dalle tante tette, che diamine ci fa qua?!

Mi giro intorno e mi sembra di ripercorrere il viaggio di John: il rosso pompeiano sulle pareti della libreria, i dipinti murali di Villa Negroni di Roma, statue di Raffaello e Michelangelo, la copia della statua di Apollo dei Musei Vaticani…. praticamente è una succursale dei magazzini dei musei italiani. (Almeno lui mostra e non nasconde).

Mi giro con attenzione per non urtare qualche capitello o le capigliature troppo sporgenti di alcuni busti in gesso. Nella sala dei dipinti assisto all’apertura delle ‘pareti segrete’. Due pannelli celati dietro un muro che, una volta aperti, danno accesso ad un ambiente attiguo. Una trovata davvero intelligente per esporre tanti dipinti in poco spazio, praticamente John ha fatto scuola al signor Ikea.

Un sarcogafo ed il suo interno ligneo sono in bella mostra sotto ad una cupola di vetro, le iscrizioni sull’enorme bara in pietra sono tanto criptiche quanto straordinariamente conservate. Le piccole figure umane sono perfette, i geroglifici sono come un’elegante decorazione che si ripete lungo tutta la lastra liscia.

Una tra le case più interessanti che si possano visitare a Londra, ci sono anche le camere private, la cucina, la camera da letto, lo sgabuzzino con l’antico servizio in porcellana bianca con decorazioni campestri di colore azzurro. Ci si sente un po’ soffocare da così tanti oggetti ma, nonostante questo, ogni cosa sembra aver trovato la sua giusta ubicazione all’interno della casa e, se Paolo Coelho nel ‘manuale del guerriero della luce’ scriveva: “le idee nuove necessitano di spazio”, è anche vero che alcune idee vecchie, uno spazio qua lo hanno trovato.

 

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