Accidenti sono a Los Angeles! Non posso perdermi l’opportunità di vedere una partita di basket!
Compro un biglietto per la prima partita utile, tanto non ho preferenze. Giocano i Clippers, il biglietto non è molto caro, costa circa 25 dollari. Lascio l’auto nel parcheggio antistante lo stadio circa un paio d’ore prima della partita. Strano, non ci sono forze dell’ordine, tornelli, code chilometriche.
Mi faccio un giro nelle vicinanze e scopro un ristorante storico.
Un signore piuttosto anziano mi vede scattare le foto e mi racconta la storia del locale: hanno aperto nel 1982 e da allora non hanno mai chiuso. Lui conosce molto bene i proprietari, li considera di famiglia. Credo che sia un affetto che provano non solo le persone del quartiere ma anche tutta la città. “Non hanno mai usato la chiave della porta” mi dice sorridendo. Ventiquattrore su ventiquattro, trecentosessantacinque giorni l’anno, qui puoi fermarti a mangiare la cucina tipica americana, con le uova fritte, bacon, omelette, carne alla brace e gigantesche fette di torta. Non ho tempo per fermarmi anche se l’idea è allettante. Continuo la mia breve escursione in questa zona della città. Poco distante trovo un centro commerciale con supermercato. All’interno c’è un intero reparto dedicato all’abbigliamento sportivo originale dei Dodgers, Lakers, Clipper e molto altro, a prezzi veramente competitivi. Se volete una t-shirt o un cappellino, vi consiglio di farci un giro.
Manca un quarto d’ora all’inizio della partita, ci sono moltissimi stuart in giacca rossa, mi controllano il biglietto ed entro. Senza coda, senza problemi. Mi sembrano tutti molto rilassati e sorridenti.
Ad ogni piano ci sono ristoranti e bar. Una terrazza panoramica meravigliosa ed è tutto molto pulito.
Mi prendo una birra e un hot dog, per rispettare in pieno le tradizioni locali e, devo dire che dopo aver dato il primo morso, capisco perché qui non riescano a fare a meno di mangiare questa roba. É buona accidenti, si scioglie in bocca. Non avevo ancora visto i video che spiegano la preparazione di un würstel perciò non potevo ancora sentirmi in colpa.
La partita non è ancora iniziata, i giocatori stanno facendo riscaldamento e i tifosi entrano alla spicciolata. E’ tutto così strano: anche dopo l’inizio le persone continuano ad arrivare poco per volta. Ci sono famiglie con bambini piccoli, gruppi di uomini in giacca e cravatta che si rilassano dopo lavoro con una birra e qualche chiacchiera. Tifosi di entrambe le squadre siedono accanto, gridano per incitare i loro idoli ma sempre con rispetto. Le persone si alzano di continuo, vanno al bar e tornano con bibite o con piatti pieni di cibo. Condividono nachos e sandwiches con il vicino di posto. Il vero spettacolo sono loro.
Musica continua, ragazze che si alzano a ballare durante gli intervalli, telecamere che riprendono coppie che si baciano, piccoli tifosi che saltano sorridenti, qualche star a bordo campo si alza e saluta il pubblico. E poi gli stacchetti delle ballerine con le loro coreografie e i sorrisi bianchissimi. É tutta una festa. Mi diverto tantissimo anche senza capire un accidente delle regole di gioco.
La verità è che questo è il vero sport! Quello fatto di rispetto e fratellanza, quello dei sorrisi all’avversario e delle strette di mano. Bella esperienza, la consiglio a tutti.