“Sei andato in bagno?”
“No.”
“Dammi retta, vai in bagno.”
Avete presente la scena del film ‘Cado dalla nubi’ di Checco Zalone? Quella che si svolge all’interno di una casa nella quale è stata organizzata una festa e che vede Checco alle prese con un giovanotto che, con sguardo insistente e tono ammiccante, gli suggerisce con insistenza di recarsi alla toilette.
Ecco, io con la stessa enfasi di quel ragazzo mi rivolgo ai tree hugger all’ascolto :
Siete mai stati alla Villa medicea di Poggio a Caiano?
No?
Datemi retta, andate alla Villa medicea di Poggio a Caiano. …
Nei suoi giardini potete trovare alberi secolari meravigliosi, imponenti e dalle forme particolari. Oltre a questi maestri dalla chioma folta, il giardino nell’insieme colpisce per la presenza di colonnati, scale in pietra ed una antica limonaia bianca ancora in uso, con grandi finestre in vetro aperte per poter permettere agli alberi di agrumi di respirare la fresca aria del mattino.
Due scale curve e speculari portano alla terrazza panoramica del secondo piano, la visita però parte dal piano terra; sotto i colonnati ci sono antichi sarcofagi in pietra e le volte sono affrescate con ghirigori floreali che annunciano l’eleganza pomposa degli interni della residenza.
Commissionata da Lorenzo il Magnifico intorno alla fine del 1400, si distingue per la sua armoniosa e regolare architettura, divenendo così, la dimora signorile di campagna per eccellenza.
L’ingresso assomiglia al foyer di un teatro, con lampadari in cristallo e rifiniture in oro alle pareti ed infatti… non ci si sbaglia, la sala successiva è occupata da un delizioso palcoscenico in legno dipinto; per essere all’interno di una residenza non è affatto piccolo. Le altre stanze si susseguono una dietro l’altra con un turbinio di colori, camini monumentali in marmo, enormi specchi dorati e decine di divani addossati alle pareti con piedi e spalliera in legno ed eleganti imbottiture con tessuti che s’intonano alla tappezzeria. La sala del biliardo ha un soffitto incantevole, come se ci si trovasse all’interno di una voliera conquistata da verdi rampicanti ma, il salone che stupisce più di tutti è quello di Leone X. L’enorme volta a botte assomiglia ad un cielo dorato tempestato di pietre preziose. Appare a noi splendida e ricca di colori proprio come l’ammirava Lorenzo alla fine del 1400. Puntare gli occhi lì in alto su quelle figure muscolose e virili che lo ritraggono, fa quasi venire voglia di complimentarsi sottovoce cercando di arrivare al suo orecchio: “Però Ciccio, adesso capisco perché ti facevi chiamare il Magnifico! Eh vecchia lenza!” Segue occhiolino con piccolo accenno del capo che si piega di lato e schiocco della gota.